Quest'anno la LMHM non a potuto svolgersi nella sua data abituale di inizio marzo per la concomitanza con i campionati italiani master di corsa campestre a Torino, e così su veto della fidal Paolo Ottone, presidente della pro-motion società organizzatrice l'evento, ha dovuto ripiegare su una nuova data che tra altri appuntamenti importanti già in calendario e la festività della Pasqua è slittata fino a domenica 19 aprile.
La settimana di allenamenti in avvicinamento non è stata entusiasmante, dopo la Biella-Graglia ho cercato di ottimizzare il recupero organico correndo solo lenti e inserendo un lavoro di qualità al mercoledì: delle ripetute sugli 800 metri per cercare di velocizzarmi ma che ho svolto con grande fatica fermandomi a 6 prove sulle 8 previste.
Nonostante ciò domenica mattina sento subito durante il riscaldamento con Sarah delle belle sensazioni, con gambe fresche e leggere. Il clima che ci accoglie al lago è poi quello ideale, cielo coperto e temperatura fresca al limite del freddo.
Il percorso è nuovo, inedito per me ma già presentato l'anno scorso; la partenza è a Verbania in direzione di Stresa senza passare dalla monotona zona industriale del tecnoparco, si transita in zona arrivo al quindicesimo chilometro per poi proseguire ancora tre chilometri e dopo aver effettuato un'inversione a U ritornare sulla stessa strada verso il traguardo di Stresa.
Gli iscritti sono più di due mila suddivisi in gabbie dietro il tappeto dello start. Io riesco a posizionarmi bene a ridosso del bel parterre d'elite in cui figurano nomi conosciuti e parecchi atleti del kenia ed etiopia. Tempo di scambiare due parole con l'amico Giuseppe playbeppe Bollini, un in bocca al lupo a Sarah e si parte!
I primi chilometri scivolano via facili, veloci. L'uscita da Verbania sulla statale per Fondotoce è in leggera pendenza favorevole e ciò mi aiuta a correre agile. Tempo che il gruppo si sgrana e mi ritrovo però ben presto da solo, davanti a me ho un gruppetto di una manciata di atleti a poche decine di metri e tento di ricucire il vuoto per accodarmi ma i miei sforzi sono inutili; il distacco rimane invariato e brucerei troppe risorse per tornargli sotto. Butto mezza occhiata dietro e vedo a una trentina di metri Giuseppe affiancato a un altro atleta. Decido quindi di mollare un filo il gas e farmi raggiungere da loro in modo da correre insieme e non stare da solo a battere i ritmo. Si va avanti così per alcuni chilometri fino in località Fondotoce, qui finisce il leggero falsopiano favorevole e incominciano leggere ondulazioni, sulla prima sento che i miei compagni perdono il contatto di qualche metro per poi rientrare subito, chiedo a beppe come sta "non benissimo" mi risponde. Io invece sto bene e mi sento efficace, gli faccio segno di stare dietro e sfruttare la scia ma nella successiva breve asperità a Feriolo i due ragazzi si staccano definitivamente.
Continuo col mio passo, sono entrato a pieno regime e passata la metà gara incomincio a capire che posso fare bene, le gambe girano bene e le sensazioni generali sono molto buone. Raggiungo un atleta sulla salita prima di Baveno e lo passo senza che reagisca, continuo nella mia azione e fino a raggiungere finalmente Stresa. Bello il passaggio tra due ali di folla, a sinistra c'è la struttura metallica dell'arrivo ma a concludere la gara manca ancora un quarto di gara. Vedo il pimpe! gli batto il 5 come ci eravamo promessi in chat giorni prima e mi metto alla caccia di due atleti che già da qualche chilometro stanno perdendo terreno nei miei confronti. La sede stradale è divisa in due corsie, a sinistra c'è quella del ritorno e lì volgo il mio interesse in attesa di vedere sbucare i primissimi in procinto di arrivare. Nel mentre mi distraggo dalla fatica che inizia a farsi sentire calcolando i chilometri che mi mancano al giro di boa guardando i cartelli posti sul mio senso di marcia e quelli sulla via di ritorno; non serve a niente ma mi aiuta a non pensare ad altro.
Ecco apparire la prima gazzella africana scortata da Paolo Ottone in bici, e via via a seguire le altre,... poi qualche faccia conosciuta e finalmente laggiù il giro di boa. L'inversione a U da fastidio alla gambe obbligate a interrompere il ritmo, ma ci do dentro perchè i due che mi precedono sono lì a portata di gamba!
E adesso poi è bellissimo incrociare gli atleti che seguono e fanno il tifo! Doping emozionale! Giù tutto il gas, sono a meno di due chilometri, vedo Sarah e le faccio segno con le dita "tu. sei terza" sicuramente capirà che mi riferisco alla classifica per nazionalità italiana. Sono sotto ai due, li aggancio e li passo in tromba. Adesso sono veramente al limite, sento voci degli incitamenti dai frank,... dai zio,.... alè franchino,... ma riesco a rispondere a malapena con un gesto.
Al ventesimo guardo il crono, non l'avevo ancora mai fatto, sono sull'ora e dieci e poco più,.... forse riesco a stare a stare sotto i 74'! E' gara nella gara e laggiù, in fondo, sul traguardo il crono giallo inesorabilmente va avanti tic-tac tic-tac,...
Una lunghissima volata contro il tempo mi fa piombare sul traguardo un solo secondo sotto il muro dell'ora e quattordici, poi arrotondato dal real time in 1:13'58'' di belle emozioni!