Dopo l'esperienza del Giro dell'Elba ho voluto correre un'altra gara a tappe sempre in preparazione dell'appuntamento di fine mese a Pozza di Fassa per la Traslaval.
La scelta, dettata anche dalla vicinanza a Torino e dall'idea di trascorrere un fine settimana al mare è ricaduta su Imperia, dove era in programma la sesta edizione dell'
Imperia a Tappe.
Venerdì nel primo pomeriggio, appena terminato di lavorare, passo a prendere
Costanza e insieme ci dirigiamo in riviera. Alle 18 è prevista la prima tappa con partenza e arrivo nel paese di Dolcedo. Durante il riscaldamento un fattaccio, Costanza prende l'ennesima storta al piede e ciò le impedirà di partecipare alle gare. Neanche il tempo di consolarla e si parte. La partecipazione non è numerosa, poco più di un centinaio i concorrenti. Mi ritrovo da subito in testa al gruppo insieme ad altri due atleti; uno, inconfondibile, è lo sponsor tecnico della gara e risponde al nome di
Genny Di Napoli, l'altro che conoscerò meglio nei giorni a seguire è un buon ultramaratoneta del posto e si chiama Andrea Anselmi. La strada subito scende per poi salire leggermente, le gambe girano bene ma perdo qualche metro dai battistrada. Poco alla volta però mi faccio sotto ad Andrea raggiungendolo e superandolo, il percorso dall'asfalto passa allo sterrato di un sentiero che che si snoda tra le coltivazioni di ulivi e diventa più mosso fino a diventare nervosissimo quando attraversiamo vecchie borgate: sali, scendi, scalini, mulattiere... In questo frangente vedo Genny molto in difficoltà, raggiungo anche lui, due parole e mi dice che patisce parecchio il fondo avendo calzato delle A2 (all'arrivo mi racconterà che dopo le sue sette fratture ai piedi in carriera soffre i terreni accidentati), lo supero e guadagno una decina di secondi ma a neanche mezzo chilometro dall'arrivo sbaglio a svoltare nell'unico punto non presidiato. Genny mi richiama subito e mi aspetta, corriamo affiancati le ultime centinaia di metri a tagliamo insieme il traguardo dopo 8,1 chilometri di gara: primi a pari merito e Andrea a soli due secondi avendo noi perso tempo per l'errore.
Trascorse meno di ventiquattr'ore siamo di nuovo dietro la linea di partenza, sabato mattina il percorso parte dal Santuario di Pantasina per arrivare presso il laghetto di Lucinasco. Durante il riscaldamento sento le gambe girare bene, buon segno per cercare di consolidare se non il primo posto in classifica generale almeno il secondo. I chilometri previsti sono 13,5 di cui 4 in salita. La prima parte è a scendere, si parte tutti insieme e poco alla volta si forma il gruppetto di testa con me, Genny, Andrea e un altro ragazzo. Dopo il quinto chilometro inizia la salita che mi era stata descritta come molto ripida invece è abbastanza corribile, tanto che sono proprio io che non ne sono uno specialista a fare il ritmo. L'affronto col mio passo, guadagno una manciata di secondi sui compagni d'avventura che all'incirca a metà ascesa mi sorpassano, io non voglio esagerare per non saltare visto che sono solo a metà fatica e non mi accodo continuando con la mia andatura. Da qui a breve vengo letteralmente sverniciato da uno stambecco, ah no... è l'olimpionico Giorgio Di Centa che sulle pendenze è un motorino, è un piacere vederlo correre bello impostato ed efficace. A inizio salita era stato cronometrato a più di un minuto di ritardo, all'arrivo mi darà quasi quaranta secondi... Allo scollinamento sono quarto, il tempo è nuvoloso ma molto umido, un bicchiere d'acqua al volo al ristoro e mi lancio in discesa cercando di recuperare qualche secondo. Nonostante spinga a tutta sul filo del 3' netti da Garmin nei due chilometri di discesa limito solo i danni non riuscendo a raggiungere Andrea che arriverà terzo. Io quarto e terzo in generale. Dopo la gara ottimo pasta party nel tendone allestito dalla pro loco e nel pomeriggio in albergo convegno di Luca Speciani sull'alimentazione dell'atleta e alcuni cenni sulla Dieta Gift.
Domenica mattina ultimo appuntamento sul lungomare di Imperia. Circuito di cinque chilometri di tipo
va-e-vieni da percorrere due volte. Anche in quest'occasione le gambe girano bene, solo un leggero fastidio ai tibiali ricordo della discesa di sabato ma nulla di preoccupante. In generale sono terzo a 25 secondi da Andrea. Non sarebbe impossibile toglierli, ma dopo un venerdì così così sabato l'ho visto molto in forma. Alle 9 si parte, sono presenti anche alcuni atleti giornalieri tra cui il forte Valerio Brignone e un ragazzo marocchino del posto che fanno subito l'andatura ma il gruppo, sul passo dei 3'30'' al chilometro, è compatto fino al primo giro di boa quando inizia a sgranarsi. Si allontanano i due prima citati tallonati da Genny, io rimango a inseguire affiancato da Andrea e seguito da un ragazzo di Genova che conobbi alla "9 Miglia di Bra", lui corre un pò a elastico, ci sorpassa per poi farsi superare e attardarsi un paio di volte, io invece insieme ad Andrea siamo regolarissimi sui 3'25''/km. Capisco che la classifica è ormai definita, all'ultimo giro di boa prima dell'ultimo quarto di gara dò un colpetto a 3'20'', Andrea mi segue mentre il ragazzo di Genova perde definitivamente contatto. A un chilometro dall'arrivo ci facciamo i complimenti a vicenda per i tre giorni corsi insieme e in tacito accordo tagliamo il traguardo affiancati.
Si concludono così tre giorni di gare di cui sono molto soddisfatto, sia per il terzo posto assoluto che per la facilità con cui recuperavo tra le tappe. Patisco ancora la salita lunga, e questo sarà un aspetto da curare per la Traslaval, ma il divertimento c'è sempre e questa per me è la parte fondamentale che mi manda avanti.