L'ultimo appuntamento a cui tenevo particolarmente in questo finale di stagione è stata la partecipazione alla
Ecomaratona del Barbaresco (e del tartufo bianco d'Alba) che mi ha visto per il secondo anno presente alla distanza corta della mezza maratona.
Già ad Alba da sabato pomeriggio a casa di Costanza, domenica mattina ci troviamo insieme a Eugenio e Sarah nella piazza dietro il duomo, da dove verrà dato il via e si arriverà. Da questa edizione, a differenza degli
anni passati, l'arrivo della mezza non sarà a Neive ma a Alba, a mio parere scelta azzeccata per comodità e scenografia.
Il tempo regge, il cielo è coperto da una leggera foschia che si adagia sulle colline rinomate in tutto il mondo e permette agli organizzatori di mantenere il percorso originario senza modifiche come successe nel 2011.
Alle 9 si parte, non sono riuscito a effettuare un buon riscaldamento ma le gambe girano abbastanza bene da subito. Fin dalle prime battute prende l'iniziativa impostando un buon ritmo l'amico della Dragonero Masaneo, lo lascio fare e si avvantaggia di poche decine di metri e quando mi passa anche
Jean Pellisser mi accodo a lui, non voglio farli scappare in coppia; siamo in tre a fare da battistrada poco più dietro segue il gruppetto coi primi della distanza lunga e a seguire tutti gli altri, siamo in cinquecento in tutto. Il tracciato nei primi chilometri è uguale all'anno precedente, corriamo in riva al Tanaro per poi rientrare in Alba e affrontare la prima asperità con le salite nel sentiero dell'Itinerario Fenoglio, il fondo è umido e coperto da foglie nei punti più ripidi è stata cosparsa della segatura mi autocomplimento di aver deciso di correre con le Cascadia anzichè le scarpe da strada, probabilmente saranno meno efficaci sui tratti in asfalto ma nell'
off-road per adesso mi sono di grande aiuto. Peccato però che non mi siano di grande aiuto invece le gambe, non ho ancora carburato bene e patisco questi primi dislivelli. Perdo qualche metro e manterrò questo svantaggio per tutto il tratto su strada sterrata che percorriamo costeggiando nuovamente il fiume Tanaro; dopo qualche chilometro si ritorna a calpestare l'asfalto sulla strada che con una lunga e costante salita corribile ci porterà a Barbaresco. In questo tratto senza strafare riesco a impostare un buon passo che poco alla volta mi porta sotto il duo di testa proprio poco prima di entrare in paese; galvanizzato dal recupero e dalle gambe che iniziano a girare bene provo a forzare subito il ritmo per vedere come stanno i miei diretti avversari... e stanno bene perchè mi rimangono attaccati a ruota e rilanciano, soprattutto Masaneo quando mi faccio da parte per lasciare a loro il comando della gara. Fuori Barbaresco i percorsi di mezza e maratona si dividono, noi svoltiamo sulla destra per continuare a salire ancora un pò fino alla località Tre Stelle. Corriamo sulla provinciale che l'anno scorso affrontai in senso contrario, anzichè percorrerla tutta però dopo il bivio per Treiso prendiamo una viuzza che ci porta ad affrontare una capezzagna piuttosto scivolosa in ripida discesa: Masaneo prende una cinquantina di metri io e Jean scendiamo più accorti, dalla terra passiamo al cemento e il dislivello rimane importante, che male alle gambe! Tornati finalmente sul piano scambio due parole con Jean, è stanco, lui forte skyrunner e scialpinista si è dedicato tutta l'estate alle granfondo in bici e ha ripreso a correre da poco mi dice di stare tranquillo che se arriviamo insieme non me la fa la volata... gli rispondo che io voglio andare a prendere il primo... Dopo località Pertinace si ripassa sullo sterrato per imboccare un sentiero in salita, prima corribile poi diventa tanto in piedi e scivoloso che ci costringe a camminare per alcuni metri. Siamo riusciti a tornare sotto al primo e scolliniamo tutti e tre appaiati a pochi metri da casa di Costanza; da qui conosco bene strada e pendenza, siamo nuovamente sull'asfalto e a poco più di un chilometro dall'arrivo mi gioco il tutto per tutto appena incomincia la discesa lanciando una volata lunghissima. Jean si stacca subito mentre Masaneo rimane in scia per qualche metro per poi poco perdere poco alla volta terreno. Non mi volto, l'apripista in mtb mi conferma che ho preso un discreto vantaggio ma continuo fin che posso a forzare il ritmo, le gambe sono stanche e le Cascadia poverine fanno quello che possono ma manca poco, due curve, la via in pavè e l'arrivo a braccia alzate sotto il gonfiabile del traguardo bissando il successo dell'
anno scorso: son contento, ci tenevo tanto!
Concludo in 1:19'13'' su circa 20,5 km del percorso,
qui le classifiche mentre le foto si possono trovare e acquistare sul sito di
EAfoto.
Non posso che consigliare ancora una volta questa gara: per i luoghi scenograficamente belli, per l'organizzazione molto buona, e per il contesto inserito nelle giornate della
Fiera del Tartufo che richiama in Alba parecchi turisti amanti del rinomato tubero oltre che del mangiare bene e del bere giusto.