Voglio iniziare questo post con i miei complimenti e ringraziamenti a tutto lo staff organizzativo di questa manifestazione, una vera macchina da guerra... in magliette gialle, che ha permesso a questa quarta edizione di svolgersi nel migliore dei modi; cosa che non è successa purtroppo alla mia prestazione.
In questo ultimo periodo sto gareggiando parecchio, quest'anno va così, fatto che però induce a una situazione di staticità nella forma organica per poi poco alla volta andare a decadere, se aggiungiamo che poi per questa ragione ho trascurato quegli allenamenti propedeutici al tipo di gara per favorire quelli finalizzati alla ricerca di una maggiore velocità sul corto capirete la mia titubanza per la durata sulla distanza. Decido quindi di partire con un ritmo di sicurezza ovvero sui 3'35'' al chilometro e poi di variarlo eventualmente in base alle sensazioni.
La scelta sembra azzecata, mi ritrovo da subito in un gruppetto con la prima donna, la campionessa italiana di maratona Elisa Stefani, e la gamba sembra girare abbastanza bene. Il percorso, sempre il solito, non presenta alcuna difficoltà, è il clima invece che non è dei migliori: domenica è una giornata abbastanza calda, tipica di maggio ma alla quale non siamo abituati per una primavera che praticamente non c'è stata in cui le temperature sono state ancora fresche fino a pochi giorni prima. Bevo da subito, già dal primo chilometro dove c'è il ristoro che sarebbe invece quello ufficiale del 10° e 20° km.
Tutto procede bene fino al tredicesimo quando inizio ad accusare un primo affaticamento alle gambe, mollo un pelo il ritmo e mi metto in coda per farmi portare dal gruppo; la mossa però non sortisce l'effetto desiderato perchè progressivamente e molto velocemente mi irrigidisco parecchio a livello muscolare e in particolar modo nella zona ischiocrurale: in poche parole non riesco più ad alzare le ginocchia. Rallento parecchio, ma di contro il calvario aumenta; gli ultimi cinque chilometri sono stati veramente duri e riesco a concluderli giusto con la forza di volontà terminando la gara in 1:17'16''.
Una prestazione non esaltante ma che comunque ritengo utile per il proseguo della stagione, tutto fa esperienza e soprattutto questi episodi non piacevolissimi.
La scelta sembra azzecata, mi ritrovo da subito in un gruppetto con la prima donna, la campionessa italiana di maratona Elisa Stefani, e la gamba sembra girare abbastanza bene. Il percorso, sempre il solito, non presenta alcuna difficoltà, è il clima invece che non è dei migliori: domenica è una giornata abbastanza calda, tipica di maggio ma alla quale non siamo abituati per una primavera che praticamente non c'è stata in cui le temperature sono state ancora fresche fino a pochi giorni prima. Bevo da subito, già dal primo chilometro dove c'è il ristoro che sarebbe invece quello ufficiale del 10° e 20° km.
Tutto procede bene fino al tredicesimo quando inizio ad accusare un primo affaticamento alle gambe, mollo un pelo il ritmo e mi metto in coda per farmi portare dal gruppo; la mossa però non sortisce l'effetto desiderato perchè progressivamente e molto velocemente mi irrigidisco parecchio a livello muscolare e in particolar modo nella zona ischiocrurale: in poche parole non riesco più ad alzare le ginocchia. Rallento parecchio, ma di contro il calvario aumenta; gli ultimi cinque chilometri sono stati veramente duri e riesco a concluderli giusto con la forza di volontà terminando la gara in 1:17'16''.
Una prestazione non esaltante ma che comunque ritengo utile per il proseguo della stagione, tutto fa esperienza e soprattutto questi episodi non piacevolissimi.
Purtroppo al lunedì mattina ho avuto un spiacevole ricordo dalla gara: forse per aver stretto troppo le scarpette da gara si è creata una forte infiammazione con edema sul dorso del piede, episodio di cui avevo già patito un paio di anni fa.
In questi giorni sono stato a riposo assoluto e curato la parte seguendo la classica terapia, temo però che debba saltare l'appuntamento a cui tenevo molto della Maratona del Barolo a meno di una improvvisa e totale guarigione. Peccato.
In questi giorni sono stato a riposo assoluto e curato la parte seguendo la classica terapia, temo però che debba saltare l'appuntamento a cui tenevo molto della Maratona del Barolo a meno di una improvvisa e totale guarigione. Peccato.
14 commenti:
Il primo caldo fa sempre soffrire ed 1h17' rivisto in questi termini non è da buttare. La prossima settimana si abbasseranno un pò le temperature.. Rimettiti presto!
Grazie Andrea! Non si butta via niente, tutto fa esperienza come ho detto ;-)
Eh no cavolo!dai che puoi correre anche con un piede solo :-))
Storiaccia..la semplicità con cui affronti le cose è quasi disarmante.. l'importante è non aver fatto danni seri..di gare ce ne sono tante ;-)
Buon recupero atleta
Te che salti la gara a Barolo ? non ci credo...
Mi dispiace per il piede! Cmq sono sicuro che il Barolo non lo salti.. è solo pretattica!
E io senza il mio alfiere domenica come faccio!!! Aiuto!!!! ;-) rimettiti presto Frank! ..tienimi aggiornato!
Grazie ragazzi, più che aspettare non posso fare...
L'importante è che ti rimetti a posto definitivamente,se salterai quella del Barolo...pazienza...avrai modo di correre molto meglio le prossime.
Buona guarigione mitico:-)
Mi dispiace... Rimettiti in fretta!
Non immagini in quanti vorremmo avere una "staticità nella forma organica" come la tua ;)
@ Kikko: grazie ragazzo, ieri sera quando in macchina ho visto il cartello del 20 km sulla salita a Grinzane ho capito che non potevo non correre,...
@ Bogdan: grazie, ci ho messo una pezza alla bene e meglio,... mi auguro duri fino a domani.
@ Foia: grazie! il concetto mal espresso è che gareggiando spesso la condizione si appiatisce un pò per poi decadere se non si riprende con un periodo di rigenerazione + nuova costruzione. Non mi lamento, ogni uscita mi lecco i gomiti per quel che riesco a fare.
Beh... direi che il piede ha retto!!! :)
Complimenti!!
Ha retto Bogdan e anche bene! Appena riesco aggiorno!
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