lunedì 23 settembre 2013

MARCIALONGA RUNNING 2013

Post in ritardo sulla bella gara fassana che ho corso anche quest'anno dopo la bella esperienza del 2012.
Con Costanza riuscimo a buttare giù un programma niente male per trascorrere otto giorni di ferie in trentino, leri gareggerà il sabato ultimo giorno di agosto al triathlon di Lavarone, io il giorno seguente appunto a Moena per la Marcialonga e poi dopo una settimana a scorrazzare su e giù a piedi e in mtb per i sentieri dolomitici lei concluderà con la Valdifassa Bike.

Mi presento in prima griglia domenica con qualche dubbio sulla mia condizione, temo infatti di non avere abbastanza chilometri nelle gambe per concludere bene la gara, è vero che il percorso è quasi totalmetne in falso piano a scendere con solo gli ultimi tre chilometri e mezzo che si impennano verso Cavalese, ma è anche vero che se finisce la gamba da longa questa marcia diventa longhissima...
Alla partenza il gruppo si lancia per la via principale di Moena, vengo passato da parecchi atleti e mi ritrovo dopo il primo chilometro al momento di entrare sulla ciclabile all'incirca in trentesima posizione; dopo la sfuriata iniziale il ritmo si stabilizza e cerco di capire la situazione, che sembra svilupparsi sulla falsariga di quella dell'anno passato: il gruppo con le  prime due donne è poco davanti e rischio di rimanere da solo. Poche centinaia di metri per decidere cosa fare, vedo che il gap con questi atleti che mi precedono si mantiene costante e così rischio di riportarmi sotto e stare poi a ruota. Riesco nel mio intento e al passaggio del quinto chilometro siamo tutti compatti, corro bene, sto bene e mi godo questa prima parte di gara fino al passaggio per la via centrale di Predazzo.
La giornata è stupenda, soleggiata e tersa, è una favola correre. Poco alla volta qualche atleta che ci precedeva viene recuperato e superato, io continuo a provare buone sensazioni e ad avere una corsa efficace, più di una volta mi ritrovo davanti a fare il ritmo senza alcun problema. Le due ragazze, la Iozzia e la Patelli corrono affiancate e si studiano, quando e chi sarà a dare una sferzata all'andatura? Non credo vogliano arrivare a Cavalese a giocarsela in volata. Il ritmo è buono e molto regolare, a occhio sono passato in vantaggio di circa un minuto sull'intermedio del decimo chilometro, il recupero su atleti partiti più svelti è costante.
Passiamo Ziano  e ci dirigiamo verso Tesero, poco prima del passaggio sotto il gonfiabile della mezza la Iozzia dà uno strappo abbastanza secco sconbussolando il gruppo, prende diverse decine di metri alla Patelli lasciando sul posto anche tutti gli altri, io riesco da gatto a starle dietro e digerito il cambio di ritmo la seguo riuscendoci senza neanche troppa fatica. I dubbi e i timori che avevo fin qua si diradano completamente, adesso sono certo di poter fare bene e inizio a crederci con piena convinzione, il passaggio alla mezza in 1:13'30'' è di quasi due minuti migliore al parziale del 2012. Manca poco, solo la salita che iniziamo ad affrontare dopo lo stretto passaggio nel cunicolo pedonale sotto la provinciale.
Ci affianca la moto delle riprese tv, la Iozzia è prima e giustamente viene inquadrata, cerco di non intralciarla mettendomi a lato ma facendo comunque la mia gara, lei sembra ancora efficace poi poco alla volta perde metri. Salgo per la mia strada, sempre in salita fino a quando spiana leggermente in prossimità della vecchia galleria della ferrovia. Manca pochissimo, circa un chilometro, riesco ad essere reattivo e in spinta fino alle ultime due curve che conosco bene, il pubblico, Costanza che fa le foto, lo speaker,... è fatta!

1:32'53'' di goduria e una undicesima posizione che mi riempe di gioia. Adesso le ferie possono anche cominciare...

La traccia della gara sul mio Garmin Connect qui.
Le classifiche sul sito Datasport qui.

Il trofeo in legno di cirmolo, da quanto lo desideravo!

lunedì 16 settembre 2013

"PER TUTTI QUELLI CHE..."

...il nuovo spazio web di TRS, per gli amanti della corsa, della montagna e dello sci... un pò come me insomma!

Lo sport è emozione, come prima cosa.
Sentirsi vivi, forti, trovare la forza di andare avanti, di rialzarsi, di ricominciare.
Sentirsi eroi, tutti i giorni. Dentro di noi.