martedì 24 marzo 2015

BIELLA PIEDICAVALLO 2015

Anni fa di una gara così di sola salita non l'avrei mai presa in considerazione,... poi i tempi cambiano, si cerca qualcosa di nuovo e soprattutto spinto e convinto da Sarah mi ritrovo ai nastri di partenza di questa storica gara che da Biella porta dopo 19,3 km ai 1000 metri del paese di Piedicavallo in val Cervo. Storica perchè il numero di edizioni sono importanti, ben 35 con quella di quest'anno, a partire da un lontano 1970 e poi rinata nel 2012 dopo dieci anni di assenza.

Domenica 15 marzo la giornata è umida e fredda a Biella, da dove si parte, le previsioni eccessivamente allarmistiche come è consuetudine in questi ultimi periodi prevedevamo copiose nevicate anche in pianura; salire verso il traguado sarà un'incognita.
Durante il riscaldamento non ho buone sensazioni, le gambe accusano un pò di stanchezza e le sento pesanti, credo di non avere ancora digerito completamente il lavoro variato del mercoled' prima su dieci volte i 4'00''. Alla partenza rimango quindi cauto, non conosco il percorso se non nella seconda metà per un allenamento di sopralluogo fatto circa un mese prima e so che a parte il primo chilometro e mezzo in Biella leggermente mosso che presenta anche un veloce tratto in discesa poi per diciassette chilometri sarà tutto un salire.
Mi ritrovo così nel secondo gruppetto di atleti, i primi sono partiti con un passo forsennato e sono già parecchio avanti. In gara le sensazioni fortunatamente migliorano, la respirazione diventa facile e le gambe hanno un comportamento più rotondo nella corsa. Appena si esce da Biella, nell'imboccare la strada che si inerpica per la valle Cervo inizia la vera salita e qui capita che mi ritrovo a essere il più attivo del gruppo ritrovandomi senza volerlo davanti a tutti.
Il plotoncino si sgrana, mi guardo intorno e rimango con altri due atleti con cui affronto questa prima parte di gara. Vorrei tenere un pò il freno tirato, la strada da percorrere è lunga e l'esperienza insegna che se salti in salita i danni sono peggiori di una gara in piano.

Ma oggi la sensazione è quella dei giorni buoni, memento audere semper,... e un ritornello martellante in testa


E non hai visto ancora niente
E non hai visto ancora niente
E non hai visto ancora niente
E non hai visto ancora niente
eppure eppure eppure
milioni di serrature
non riescono a tenermi chiuso
il cuore.

Si va, seguo il mio passo impostato dalla sensazioni e senza strafare ma con una buona efficenza faccio la mia gara. I due ragazzi che mi hanno tenuto compagnia poco alla volta scivolano via, davanti vedo la schiena di un atleta che si fa sempre più vicina, ai lati qualche macchina dei parenti dei partecipanti che si ferma a fare il tifo e poi riparte per fermarsi più avanti.
Poco prima di Sagliano Micca vedo a bordo strada Mauro Riba che incita l'atleta che del Giò 22 Rivera che nel mentre ho raggiunto. Lo passo, non rimane a ruota, vado avanti.
I chilometri scorrono, raggiungo un altro concorrente, due parole in cui gli spiego com'è l'ultimo parte del percorso, rimaniamo insieme per un tratto poi anche lui si attarda. Arrivo allo spiazzo dove avevamo parcheggiato nel sopralluogo, mancano sette chilometri più o meno, da qui conosco la strada, sto bene ma questo mi rincuora ulteriormente. Nel mentre inizia a fare qualche goccia di pioggia ma poca roba, alzando gli occhi c'è nebbia bassa e scampoli di neve, bello. Sto bene, temperatura perfetta e abbigliamento azzeccato.
Si passa dal bel paesino di Rosazza, mentalmente sono già proiettato in avanti sul percorso,... rettilineo, cartello Piedicavallo, ponte, svolta a sinistra, ultimi 800 metri di salita impegnativa. 
Ottimo ci siamo quasi, le gambe sono stanche ma il giusto, cartello dei 18 km manca poco anche se l'ultimo tratto di salita un lungo rettilineo inframezzato da una semicurva che non ti fa vedere il gonfiabile dell'arrivo è veramente duro.
Il ritmo si abbassa, passi corti e frequenti, dai che sono arrivato, butto un'occhiata dietro dove sono in tre che salgono bene ma anche se si aiutano e io sono da solo manca davvero poco.
Due ali di folla, Claudio Piana a fare lo speaker, numero di pettorale e il mio nome,.. e scopro solo adesso di essere ottavo assoluto, ultimo degli europremiati.

Il crono si ferma a 1:14'35'' per 18,5 km da Garmin di questa bella gara, particolare ma veramente bella, organizzata in modo esemplare e che meriterebbe una partecipazione più numerosa consona a un tale evento.
Da rifare sicuramente!