venerdì 19 dicembre 2014

UN PO' DI CORSA 2014 + CIAPA 'L PULAST

Domenica scorsa la mia squadra ha organizzato per la quinta volta la manifestazione "Un Po' di Corsa" sulla doppia distanza della mezza maratona e dei dieci chilometri con un percorso a circuito che accarezzava le due sponde del fiume in prossimità del parco del valentino,... ovvero su quei vialetti che sono da anni la mia palestra di corsa. Quest'anno inoltre le gare erano abbinate all' evento "un babbo natale in forma", raduno e camminata non competitiva a finalità benefica per l'ospedale dei bambini Regina Margherita molto vicino al Palavela dove era posto il ritrovo e arrivo delle due gare.
Nonostante una scellerata concomitanza con una mezza agonistica a pochi chilometri di distanza (i due tracciati nel punto più vicino erano separati da neanche un chilometro) la partecipazione è stata massiccia e coloratissima, con  oltre tremila atleti che si sono posizionati sullo start in corso unità d'italia in attesa del colpa di pistola.
La mia scelta è stata quella di correre sulla distanza ridotta dei dieci chilometri per fare il punto della situazione sulle mie condizioni fisiche dopo quasi due mesi di allenamenti incostanti e poco strutturati.
Al via parto subito in testa, affiancato dall'amico e compagno di squadra Bruno Pasqualini che si orienterà invece sulla distanza doppia, poco avanti a noi due ragazzi partiti veramente a fuoco, il conosciuto e giovane sergey polikarpenko e un altro atleta base running. I primi chilometri scorrono veloci tra corso unità e la ciclabile che costeggia l'altra sponda del Po dopo che lo abbiamo attraversato sul ponte Balbis. Il tempo passa e io sto bene, davvero, le gambe girano rotonde e l'impegno è importante ma gestibile. Bruno poco alla volta si sgancia e io dopo aver riattraversato il Pò sul ponte di corso Vittorio mi ritrovo da solo, davanti a me il duo di testa a un centinaio di metri. Sono sul mio percorso classico di allenamento, potrei chiudere gli occhi e arrivare tranquillamente al traguardo da quanto lo conosco a memoria.
Noto che lì davanti si stanno un pò guardando e che il vantaggio si riduce seppur di poco. Ci provo, sfrutto le leggere pendenza a favore e cerco di tornare sotto. Ci impiego più di due chilometri ma il mio tentativo va a buon fine, sorpasso i due atleti e rilancio subito per non farli rimanere a ruota. Solo il giovane Sergey lo fa e mi marca a uomo. Se me lo porto in volata potrebbe fregarmi penso, e allora cerco di stancarlo anticipatamente con una prima accelerazione. Si stacca e poco alla volta torno sotto, un'altra accelerazione e di nuovo si stacca per poi tornare sotto,... manca un chilometro quando dò il colpo finale ma questa volta parto per una volata lunga che mi porta a tagliare il traguardo da vincitore con un buon riscontro cronometrico se considerato alla mia attuale condizione avendo corso sul passo di circa 3'30''/3'32'' al chilometro (la mia gara su Strava qui).

Non contento di questa bella sgasata il giorno dopo siamo andati a correre nella vicina Vigone dove gli stessi organizzatori della bella Mezza di Varenne proponevano una non competitiva di circa cinque chilometri in notturna, "Ciapa 'l pulast ca scapa via" perchè questo nome? Beh perchè l'apripista era un simpatico ometto in bicicletta con un bel pollo, vero, tranquillamente abbarbicato sul passaruota posteriore (alcune foto qui).
Una corsa per divertirsi, ma che subito dopo il via si è rivelata combattuta e tirata fin dai primi metri. Anche qui due atleti prendono subito la testa della gara con una partenza al fulmicotone. Li inseguo in compagnia dell'amico Maurizio Gemetto sulla strada che da Vigone porta a Cercenasco. Superato questo piccolo paese ci immettiamo nella pista ciclabile ricavata sulla ex ferrovia e qui troviamo tutto il bello di questa gara, e cioè un'infinità di lumini a illuminare, non tantissimo, la strada ma che creano un colpo d'occhio stupendo. Peccato che la serata non sia serena, altrimenti alla mia destra riuscirei a vedere il Re Viso imbiancato.
A me piace correre nel buio e tutto ciò mi entusiasma, do fiato alle gambe e le spingo fino a riacciuffare i due di testa, rifiato un attimo prima di sorpassarli e poi via,... a ciapè 'l pulast!
Per quel poco che vale buono il crono finale, che mi da una media sui 3'20'' al chilometro; anche aggiungendo qualcosa alla tollerenza del garmin rimane un buon ritmo considerando come ho detto il mio ultimo periodo con allenamenti altalenanti. (la mia gara su Strava qui).

domenica 7 dicembre 2014

(mezza) MARATONA DI FIRENZE 2014

Da qualche parte nei precedenti post l'avevo scritto che a fine novembre avrei riprovato a rimettermi in gioco sulla distanza della maratona, in quella Firenze che mi aveva visto per la prima volta dietro la linea di partenza a inseguire quei 42 chilometri nel 2009.
Quella volta tirai dritto poco dopo il 25esimo verso la consegna borse in iena crisi energetica, questa volta ho messo la freccia poco prima del cartello del passaggio alla mezza. La resa anzitempo era però già prevista da tempo, ovvero da quando durante la preparazione mi sono reso conto che non ci sarei arrivato preparato come volevo io, e cioè in modo da tentare di migliorare quelle 2:42' che feci a Reggio Emilia nel 2009.
Non mi lamento di niente nè cerco scuse, è vero che mettere su casa nuova da solo contestualmente è stato veramente impegnativo e mi ha fatto perdere parecchi allenamenti importanti ma soprattutto mi è mancata la testa a ennesima dimostrazione che non è una gara per me a incominciare dall'aspetto mentale, fattore molto importante per un impegno come questo.
Domenica 30 novembre la giornata era grigia con qualche sparuta goccia di pioggia, il clima era non freddo ma molto umido, circostanza che manderà poi in crisi parecchi atleti.
Si parte da lungarno e poco dopo siamo immersi nel bel parco delle cascine, corro nel gruppo delle 3:00' insieme a Sarah cercando di prendere sempre aria ai bordi della strada, nonostante sia in canotta ho caldo, è molto umido. Siamo al quinto chilometro e già mi annoio, sto però discretamente bene e a ogni ristoro mi fermo velocemente per bere meglio e idratarmi: voglio arrivare almeno al trentesimo e godermi un pò di passaggi in firenze.
La testa però fa quello che vuole e a sto giro vince lei, o meglio perde, rientrando verso il centro mi assale la consapevolezza che sto facendo qualcosa che non mi va, non oggi almeno, non mi sto divertendo. E se manca la gioia di correre tornare sui propri passi, verso una sacca con il cambio asciutto, è stata la soluzione migliore. Magari criticabile, ma in quel momento per me è stata la più giusta.

Il weekend lungo è poi stato di gran lunga piacevole: bella compagnia sabato sera al raduno di RunningForum e la conoscenza finalmente dal vivo col pitt; lunedì turismo defaticante (?) con la doppia scal(in)ata in Duomo e Campanile e anche due buone mangiate in zona.

Adesso con tranquillità qui a Torino ho ripreso con la preparazione invernale per affrontare nuovamente competitivo i prossimi appuntamenti e guardando un pò più in là cercare di fare bene la primavera, sono molte gare nel mirino. Ci sarà da lavorare,... ma non ho paura!

venerdì 14 novembre 2014

ECOMARATONA DEL BARBARESCO 2014

Cosa è successo dopo la Marcialonga oggetto dell'ultimo post? Parecchie cose, una su tutte un lento trasloco che mi ha portato in questi giorni ad abitare nella mia nuova casa, tra cantrattempi, ritardi ed errori,... uno stillicidio mentale che mi ha limitato anche un pò nella corsa: gli allenamenti si sono ridotti sia in quantità che in qualità, a volte sono uscito anche solo per 20' giusto per staccare un attimo dai mille impegni.

Dopo soli cinque giorni dall'appuntamento dolomitico sono andato a correre la mezza maratona di Arenzano, vicino Genova. Una manifestazione del tardo pomeriggio di venerdì in cui ho veramente sofferto tanto per non dire che sono completamente saltato. 1:21' e qualche secondo per una gara che mi ha lasciato l'amaro in bocca per le brutte sensazioni provate. Inoltre non è che mi sia piaciuta più di tanto in generale e non credo ci tornerò.

Sensazioni molto migliori  fine mese invece a Gravellona per la classicissima Maratonina del VCO dove grazie anche al reciproco aiuto che ci siamo dati con l'amico drago Stefano sono riuscito a mettere giù un buon 75'30''.

Ottobre è poi trascorso con un altro appuntamento per me fisso, l'Arrancabirra che mi ha fatto scorrazzare su  e giù per i sentieri di Courmayer tra gogliardia e birra.
19 ottobre a Verbania ho poi corso la 33 km inserita nella Lago Maggiore Marathon il  in vista della maratona di Firenze.
Eh sì perchè per facilitarmi le cose mi ero iscritto tempo fa a questa maratona che fu la mia primissima conclusa prematuramente al 25° km nel 2009. Mi ero posto un buon obiettivo cronometrico ma alla luce dei fatti credo che il mio unico obiettivo sarà quello di tagliare il traguardo senza alcuna velleità di tempo. E' brutto dirlo lo so, ma sia una carenza di tempo che, soprattutto e non mi vergogno a dirlo, una mia incapacità mentale in questo periodo di concentrarmi sulla preparazione non mi permettono di pretendere altro.

A inizio novembre infine uno degli appuntamenti a cui tengo col cuore e che mi ha visto tre volte vincente nelle ultime tre edizioni, la 21 km della Ecomaratona del Barbaresco. Premetto subito che, ahimè, non mi è riuscita l'impresa di fare poker per colpa o meglio merito del mio amico Arnaudo che si è dimostrato in gran spolvero vincendo la gara in solitaria e lasciandomi sul secondo gradino del podio. Le sensazioni ad Alba erano abbastanza buone ma non in maniera sufficiente per permettermi di correre sui miei livelli degli anni passati. Il tempo finale infatti sarà poi superiore di quasi due minuti a quello delle ultime due edizioni precedenti in cui corsi in fotocopia sull'ora e diciannove.
Anche per quest'anno la triangolosport organizzatrice l'evento e capeggiata da Massimo Casagrande si è rivelata all'altezza della situazione proponendo a tutti i 700 partecipanti del numero chiuso due distanze di gara, la mezza e la maratona oltre che una camminata non competitiva una manifestazione di alto livello sulla magnifica scenografia delle langhe incendiate dai colori autunnali e per finire l'oramai rinomato pranzo incluso nel costo d'iscrizione con alcune tra le portate tradizionali del piemonte.


lunedì 22 settembre 2014

MARCIALONGA RUNNING 2014

Nuovamente in Trentino, nuovamente ad assaporare colori e sapori che sanno rendere unico questo piccolo angolo di paradiso fuori dal mondo. La voglia è di staccare nuovamente con la testa e tornare lassù a correre e magari fare meglio di quel'undicesimo posto assoluto che l'anno scorso mi ha lasciato ai piedi della top-ten che conta. La voglia c'è, la testa anche, le gambe... boh!

Compagni di avventura questa volta sono i grandi amici Chanya e Marco, alla loro prima esperienza in questa gara, con cui arrivo sabato pomeriggio a Moena. Ritiro pettorali, due passi in giro e domenica mattina pronti dietro la linea di partenza per affrontare i 25 chilometri e mezzo che dopo una lunga e regolare discesa si inerpicano negli ultimi tre fino all'arrivo di Cavalese. Le gambe stanno bene, abbozzo nella testa una probabile tattica di gara decidendo di partire con le prime donne, visto che come nella scorsa edizione si contenderanno la vittoria la Patelli e la Iozzia con cui abbiamo corso i primi diciotto chilometri del 2013.
Allo sparo di pistola però tutto va a farsi benedire, loro partono più lente del solito e quando dopo i primissimi chilometri il gruppone inizia a sgranarsi e i ritmi assestarsi io mi ritrovo praticamente da solo. Che culo! Dietro un plotonicino sta a un centinaio di metri e di certo non lo aspetto, davanti viaggiano bene ma il gap è simile. Che faccio? Cerchiamo di tornare sotto, dai, l'anno scorso con una mossa simile mi è andata bene.
I chilometri scorrono sotto le suole sulla ciclabile e tutt'intorno il verde degli abeti, larici e pini cembri,... il gorgogliare dell'Avisio a farci il tifo oltre a quello del pubblico presente lungo il percorso.
Al decimo entriamo in Predazzo, uno sguardo a destra alla scuola alpina che mi ha ospitato nel 1997 e poi via di nuovo circondati dai i prati della vallata di Fiemme. Mi raggiunge e sorpassa un atleta, tedesco a vedere le scritte della sua canotta, provo ad agganciarmi e a farmi portare un pò a rimorchio ma il suo ritmo è un pelo troppo più veloce del mio. Il cambio ritmo mi dà però una scossa, ma non positiva. Inizio a perdere le gambe e incomincio ad accusare un troppo precoce appesantimento generale. Catzo! siamo solo al quindicesimo,.... qui le cose si mettono male. Tiro i remi in barca e adesso l'obiettivo è portare le gambe all'arrivo e di non arrivare all'attacco della salita finale in coma. Quest'anno va così, amen. Prendiamo quel che viene e fa che t' nabi.
Ziano, Panchià, Tesero, il passaggio alla mezza a Masi di Cavalese in 1:15'30'' e "finalmente" la salita finale. L'anno scorso la salivo filato con a fianco la Iozzia lanciata alla vittoria, quest'anno è una via crucis. La testa è qui ma le gambe le ho lasciate definitivamente intorno al diciottesimo.
Pazienza, torniamo il prossimo anno, inizia lo sterrato, pazienza dai ci ho provato, cartello dell'ultimo chilometro, in ogni caso rimane sempre una gran gara da correre, "a sinistra" indica il volontario,... la so la strada grazie! manca poco due svolte, lo speaker, la musica il rettilineo finale, peccato per il trofeo in cirmolo.

E' andata così, una ventiquattresima posizione finale con oltre due minuti in più rispetto alla mia prestazione del 2013, non benissimo dal punto di vista sportivo ma senza dubbio eccezionale da quello umano, col premio più bello che è stato quello di vedere la gioia e la felicità negli occhi e nelle parole di Chanya e Marco portati a defaticare lunedì mattina sul ghiaione di forcella Pordoi,...

Le classifiche finali sul sito Sdam,
le mie attività sia su Strava che GarminConnect.

martedì 19 agosto 2014

SEMI-MARATHON NEVACHE BRIANCON 2014

Vergogna Frank! Due mesi senza aggiornare il blog,... e la ValdiFassa Running com'è andata? E gli allenamenti? Arriverà tutto poco alla volta, arriverà tutto,... promesso.

Ripartiamo dal fondo, ovvero dall'ultima gara corsa dieci giorni fa a Briancon, in Francia, pochi chilometri oltre il confine italiano. La particolarità di questa gara è il dislivello in discesa, di circa quattrocento metri spalmati sulla distanza della mezza maratona, anzi a detta degli organizzatori la distanza corretta è di 21,300 mt. proprio per non creare falsi riscontri cronometrici. Una pendenza favorevole che però non è costante, più accentuata nella prima parte lascia poi il posto ad un tratto centrale più falsopiano per poi diventare una discesa impegnativa negli ultimi due chilometri.
Affronto questa gara per la prima volta, anche se per la vicinanza con Torino è una classica del panorama piemontese, incuriosito da questa caratteristica che dovrebbe renderla veloce ma anche consapevole che in discesa se non ne hai,... non vai. Gli allenamenti di questo periodo non sono stati finalizzati alla gara, anzi, un solo lavoro sulle ripetute da 2000 mt. la settimana prima e per il resto ho corso solo lunghi e qualche variato. C'è però la voglia di gareggiare e di vedere il punto della situazione sulla condizione in vista dei prossimi appuntamenti che mi stanno più a cuore, tra i quali la vicina Marcialonga Running del 7 settembre.
La gara si svolge al pomeriggio, la partenza è alle 17 da Nevache, località che si trova in val de la Clarée. La giornata è calda, e nonostante i 1600 mt di quota soffriamo un pò tutti il caldo in attesa dello start. Il via non è dei più veloci, riesco a stare nella pancia del gruppo di testa per i primi due chilometri che sono per lo più pianeggianti fino a che poco alla volta inizia la naturale scrematura dal ritmo imposto dalle quattro gazzelle di colore che fanno da battistrada.
Le sensazioni non sono delle migliori, accuso una leggera pesantezza di gambe, come ho detto questa gara non è stata preparata e mi serve più come allenamento cha altro; in settimana poi, non mi sono negato due belle escursioni impegnative in montagna e le sento tutte! Dopo queste prime battute iniziali mi ritrovo così in testa al gruppetto inseguitore, condizione che durerà non molto in quanto poco alla volta guadagnerò margine rimanendo di fatto da solo, niente gara tattica: spingo fino a che ne ho.
Un lungo rettilineo ci fa percorrere la bella vallata incuneata tra le montagne, i panorami sono gradevoli e questo mi aiuta momenteneamente e vincere un disagio che poche volte mi è capitato in gara,...: mi sto annoiando. Lo so è incredibile ma è così: sto correndo da solo e le sensazioni fin da subito non sono delle migliori, non conosco il tracciato che seppur fatto a ritroso in navetta non mi ha dato grandi indicazioni, so che mi attende un tratto quasi in falsopiano a salire e temo una crisi perchè non conosco la mia condizione sulla distanza e almeno fino ad adesso la lancetta è vicina alla zona rossa.
Capita poi però che la miglior reazione è l'attacco, sono a metà gara e vedo in lontananza ridursi il gap con gli atleti che mi precedono. Si affiancano in bici Franco e Morgana, due amici trailer della val di Susa, scambiamo due parole, io mi lamento che ho la gamba ferma e loro mi danno incitano a continuare nella mia azione. E' la svolta, mi distraggo mentalmente dal torpore e riacquisto fiducia: dò un filo di gas in più alle gambe e vado a riagganciare l'amico e compagno di squadra Aldo. E' stanco e sta correndo insieme ad un francese parecchio scomposto. Due parole e perde terreno mentre io col francese mi avvicino al termine della vallata che ci butta sullo stradone in direzione Briancon. Le gambe iniziano a essere stanche ma riesco a portarle bene dentro la cinta muraria del centro storico, molto bello e caratteristico, e qui... discesa libera! La Gran Rue è una stradina lastricata in forte pendenza, le gambe mulinano e per fortuna il buon servizio d'ordine dei volontari fa si che le parecchie persone a passeggio stiano ferme senza intralciare il percorso. Uscito dalla fortificazione butto un occhio dietro e vedo che ho un ampio margine sul francese, mi ributto a capofitto nell'ultima discesa su asfalto, le gambe adesso sbattono a terra, i quadricipiti patiscono ma manca veramente poco, svolta a destra in leggerissima salita che crea quel brutto effetto tapis roulant "corro, corro e sono sempre nello stesso posto" per poi arrivare finalmente all'interno del piazzale della caserma della gendarmeria dove è posto il traguardo, in settima posizione con un soddisfacente 1:15'47''; un crono ovviamente poco commentabile per l'atipicità della gara ma che di sicuro mi ha dato un riscontro positivo per la seconda parte della stagione.

Il sito della gara http://www.trailenbrianconnais.com/semi-marathon/italiano-english con i risultati ufficiali qui
La mia attività su Strava qui.
L'articolo degli amici della Podistica Torino qui

 
 
 
  
La partenza a Nevache, io distrutto all'arrivo, premiato per un pelo, l'altimetria (o bassimetria perchè va in giù), la cinta muraria di Briancon.

venerdì 20 giugno 2014

TOVELRUNNING 2014

Trascorse solo due settimane dalla TourLaghi di Fraveggio eccomi nuovamente in Trentino per questo piccolo giro a tappe a cadenza biennale che ha come scenografia la verdissima val di Non con i suoi famosi meleti.
Le tappe in programma sono tre a partire da venerdì, per un totale di 23 chilometri impegnativi ma non particolarmente duri. Compagni di avventura saranno questa volta il mio compagno di squadra Enrico e l'amico della PAM di Mondovì Luca.

Venerdì sera, dopo poche ore dal nostro arrivo a Tuenno, punto di ritrovo per l'evento, ci aspetta la prima gara che si svilupperà su un circuito cittadino di 3 chilometri da ripetere due volte, completamente su asfalto. Già nel riscaldamento purtroppo le mie condizioni non sono delle migliori, gambe un pò ingolfate e stomaco leggermente appesantito. Non mi demoralizzo e cerco di correre questo primo appuntamento al meglio, la distanza ridotta e un'altimetria veramente facile mi saranno d'aiuto.
La partenza, come sempre è veloce, non mi lascio trascinare e mi accodo al gruppetto di testa facendo fare la gara agli altri. In gara le sensazioni migliorano decisamente anche se non mi sento completamente a mio agio, cerco di non esagerare e quando le posizioni sono oramai fatte mi godo l'arrivo in paese tagliando il traguardo in sesta posizione.
Sabato si corre nuovamente in serata, una soluzione che a me sinceramente non piace più di tanto in quanto hai la giornata vincolata e poco sfruttabile. Ma tant'è, così è e così si prende. Dopo una mattina da turisti tra Cles e le vicine campagne coltivate a meleti, (qui in zona è un cartello unico melinda ovunque), alle 17e30 partiamo per la seconda tappa che da Tuenno ci porterà nella bassa valle di Tovel in circa otto chilometri. La prima parte corriamo su strada asfaltata con una facile pendenza fino in località le Glare; da qui poi iniziamo a pestare i sentieri che costeggiano i laghetti effimeri che si formano in questo periodo dell'anno e che ci conducono alla vera difficoltà di giornata ovvero quando il percorso si inerpica su una distesa di massi calcarei che nel passato si sono staccati dalle vicine montagna, siamo infatti praticamente sotto la catena orientale del gruppo delle dolomiti di Brenta. Si ritorna infine sulla strada asfaltata per un ultimo chilometro in discesa che ci porta al traguardo posizionato in corrispondenza dell'alberghetto Capriolo che oggi mi vede in settima posizione; le mie condizioni non sono state ancora perfette, peccato.
Domenica mattina è l'ultima giornata di gare e i giochi in classifica generale non sono ancora definiti in quanto i distacchi sono ridotti: io mi trovo ancora in sesta posizione ma tutto può ancora accadere. La giornata è molto umida, a tratti piove, la partenza è sulla strada della valle di Tovel poco oltre rispetto l'arrivo di ieri. Si parte subito in salita, le gambe oggi girano meglio e mi permettono di correre bene questa prima parte che è la più difficile da un punto di vista altimetrico. Lasciato l'asfalto ci aspetta un bel sentiero in piedi, siamo sui 20/25% di pendenza ma riesco a correrlo tutto, saranno poco più di due minuti di passione che ci portano sulle sponde del grazioso laghetto di Tovel. Ne percorriamo tutto il perimetro su un nervosissimo single-track tra roccette, scalini in pietra, radici, ponticelli in legno e piccoli guadi,... in poche parole c'è poco tempo per distrarsi a guardare il panorama! A pochi chilometri dall'arrivo imbocchiamo una bella strade forestale  e ci allontaniamo da lago, addentrandoci in un bosco di abeti e correndo su un facile munta e cala arriviamo nuovamente in prossimità dello specchio d'acqua dove è posto l'arrivo di giornata e del giro intero.
Oggi arrivo nono, perdendo una posizione in classifica in generale e concludendo questa mia inedita esperienza in settima posizione.

Che dire,... una bella gara ben organizzata dal forte atleta locale Adriano Pinamonti e moglie oltre che da tutto lo staff, un giro impegnativo ma non in maniera eccessiva, così che si può tranquillamente correre a soli sette giorni dall'appuntamento ben più sentito e faticoso della Val di Fassa Running.

 il lago di Tovel, podio di categoria e video dell'ultima tappa.

sabato 7 giugno 2014

TOURLAGHI 2014

Nello scorso fine settimana, reso più lungo dalla festività del 2 giugno ho partecipato per la prima volta al TourLaghi, corsa a tappe di quattro giorni nella valle dei Laghi e precisamente a Fraveggio a una ventina di chilometri da Trento, dove l'omonimo gruppo sportivo la organizza da dieci anni.
Da amante dei giri a tappe ero curioso di parteciparvi e così, insieme all'amico Gianluca, venerdì poco dopo pranzo siamo arrivati in trentino. Come detto le tappe da affrontare sono quattro e la prima ci aspetta già venerdì sera a poche ore dal nostro arrivo.

1a tappa - Fraveggio>Fraveggio, 4 km:
il primo appuntamento è corto, quasi un cronoprologo ma molto impegnativo; il percorso infatti si sviluppa tra i vicoli, gli orti e le vigne della piccola borgata che ci ospita: i cambi di direzione, i diversi tipi di terreno e le continue variazioni di pendenza rendono questi chilometri molto nervosi.
La partenza in discesa per circa 6/700 metri fa sì che tutti partano su un ritmo indiavolato, anche perchè poi il tracciato presenta dei passaggi stretti e il rischio di rimanere imbottigliati è alto, la ricognizione del percorso durante il riscaldamento dal resto ci aveva già svelato tutte le difficoltà che avremo poi dovuto affrontare. Io parto un pelo tranquillo, la condizione è quella che è e non non voglio correre rischi già da subito. Inoltre in così pochi chilometri è difficile perdere tanto terreno rispetto a quelli che saranno i miei diretti avversari in classifica e che ancora non conosco.
La location è stupenda, corriamo in mezzo ai filari di vigna coltivati in maniera differente rispetto a quella che conosco, praticamente in un tunnel di topie. Dopo un paio di chilometri si ripassa in paese per poi lanciarci nella seconda metà di gara. Guadagno qualche posizione, corro in un gruppetto di cinque atleti e con loro, in un continuo tira e molla e scambio di posizioni ritorniamo in paese dove è posto l'arrivo in cima alla scalinata della chiesa,... chiudo in undicesima posizione, soddisfatto per essere tornato ad assaporare il gusto della competizione.

Una parte del percorso della prima tappa, il panorama dalla borgata di Fraveggio e la scalinata finale.

2a tappa - Terlago>Fraveggio, 9,8 km:
il secondo giorno si corre in linea dal lago di Terlago alla borgata di Fraveggio, partenza sempre in serata dopo una giornata trascorsa a fare i turisti a Riva del Garda. Anche oggi il percorso è vario, partiamo su asfalto per poi pestare sentieri e strade carrozzabili. Fino al settimo chilometro si sale anche se a tratti alterni, passando dai paesi di Terlago e di Covelo, le pendenze sono corribili e non presentano particolari difficoltà; l'ultimo tratto di gara invece è in discesa, una picchiata prima su sentiero a volte tecnico e poi su asfalto,... un bel frulla gambe da prendere con attenzione perchè neanche il tempo di rilassarsi che domani mattina sarà di nuovo ora di gareggiare.
La mia gara è regolare, parto bene rimanendo a contatto del gruppetto inseguitore i primi, in cui c'è il mio amico Massimo Galliano che oggi andrà a prendersi il primo posto provvisorio in classifica generale, corro bene fino a metà quando in una salita si carrozzabile accuso un momento di vuoto nelle gambe che mi fa perdere qualche decina di metri di contatto dai miei immediati avversari. Mi riprendo appena in tempo per affrontare la discesa che ci porterà all'arrivo, la prima parte  si sviluppa per un sentiero nel bosco parecchio sassoso e non mi trovo a mio agio, meglio invece la parte conclusiva su asfalto fino alla borgata di Fraveggio.
Taglio il traguardo in nona posizione, guadagnando due posizioni in generale passando anche lì in nona.

Lago di Terlago, la partenza della seconda tappa.

3a tappa - Pietramurata>Fraveggio, 13,6 km:
neanche 24 ore di relax ed è ora di gareggiare nuovamente, le ultime due tappe del giro infatti si correranno al mattino.
Quella di oggi parte dai magazzini di uno degli sponsor della manifestazione, la cooperativa delle mele La Trentina. Il percorso si sviluppa per i primi dieci chilometri in piano, attraversiamo i campi coltivati a meleti  e vigna per poi arrivare a costeggiare il lago di Toblino: un passaggio molto caratteristico su una pista pedonale in assi di legno. Io mi ritrovo nella spiacevole condizione di rimanere da solo con un gap di un centinaio di metri dall'atleta che mi precede e altrettanti di vantaggio sui miei inseguitori; inoltre soffia un leggero vento contrario,... in poche parole non è che mi diverta molto.
Ai dieci chilometri di gara però si inizia a ballare, la strada incomincia a salire e inaspettamente vado sù molto bene tanto da ricucire velocemente il distacco che avevo. Dopo essere passati dal paese di Padergnone abbandoniamo l'asfalto per imboccare le stradine sterrate che si snodano tra le campagne. Le gambe sono stanche ma ancora efficienti. l'ultima vera difficoltà è una rampa di circa 300 metri con pendenza al 20/25% che obbliga a una corsa cortissima. Riesco a correrla tutta senza camminare, poi da qui l'ultimo chilometro e mezzo è un facile avvicinamento al traguardo.
Anche oggi termino in nona posizione, ma ne guadagno un'altra in generale assestandomi in ottava.

Trasfertisti piemontesi.

4a tappa - Fraveggio>Margone 7,3 km:
beh si può definire il tappone di sola salita come la consueta tappa finale della valdifassa running. dev'essere una moda trentina :-D
La pendenza però almeno sulla carta non è impossibile e infatti anche su strada si rivelerà totalmente corribile. Partiamo sempre da Fraveggio e in continua a regolare salita su asfalto percorriamo una strada panoramica scavata nella roccia che poco alla volta con l'aumentare della quota ci fa godere di uno stupendo panorama sulla vallata sottostante. C'è però poco da godere, perchè la fatica tra salita e giorni precedenti inizia a chiedere il conto, e il mio conto con i pochi giorni e chilometri di allenamento ha pure il sovraprezzo. Al quinto chilometro si respira, la salita si trasforma in un chilometro e mezzo di leggera discesa fino a quando ci fanno svoltare a destra su un sentiero che in circa un chilometro ci porterà all'arrivo in Margone.
La pendenza adesso è più aspra, e i continui tornantini aggiungono qualche difficoltà. Anche in questo frangente riesco a correre seppur a passetti molto corti, sono contento perchè solo l'anno scorso in tratti come questo avrei inesorabilmente camminato a passo svelto. Sbucati fuori dal bosco ci aspetta ancora l'ultima rampa in cemento, ma sono solo duecento metri,... l'arrivo è oramai a portata di gamba.
Concludo nuovamente in nona posizione, ottava considerando il don Torresani che ha corso solo oggi, confermando anche in classifica generale l'ottava e prima di categoria.

 La strada panoramica scavata nella roccia che sale a Margone e il podio di categoria.

Che dire di questa esperienza,... sicuramente positiva. Una buona organizzazione, semplice ma efficiente che mi ha permesso di conoscere un nuovo posto e una nuova realtà. Ottima compagnia, con Gianluca compagno d'avventura oltre agli amici Massimo Galliano, vincitore da mio pronostico e in piena forma per la VdFR, e Luca Bessone che rivedrò a giorni alla Tovelrunning. Molto bella anche la concomitante Sagra dei Portoni, che ci ha permesso di mangiare nel dopo gara i piatti caratteristici del posto oltre a offrire uno spaccato della vita contadina che fu con piccole mostre ed esibizioni.
Dal punto di vista atletico sono ancora indietro per quanto riguarda i ritmi di gara, e infatti gareggiare qui mi è servito anche come allenamento spcifico per la VdFR, mentre aver dedicato più tempo alle uscite in salita sembra aver dato i suoi primi frutti. non sono al top in ogni caso,... ma considerando i 40 giorni di allenamento totali dal lungo stop che ha avuto inizio a gennaio tra tendini e altre batoste mi bacio i gomiti.