mercoledì 30 dicembre 2015

INVERNALISSIMA 2015

Qualche giorno prima delle festività natalizie ci regaliamo con Sarah un weekend lungo in Umbria per poter correre una famosa mezza maratona del centro italia organizzata a Bastia Umbra per la trentottesima volta. E' l'Invernalissima, una classica gara di fine anno che tocca il famoso territorio di Assisi.

Arriviamo a Bastia Umbra sabato nel pomeriggio, ritiriamo i pettorali e via per una veloce sgambata per smaltire le oltre cinque ore di viaggio. La giornata è ancora bella, fresca ma serena.
Il mattino della gara invece un ben altro meteo ci aspetta alla sveglia, tutta la zona è infatti sommersa da una spessa nebbia; che dire, mi sento a casa!
Mi piace quando partecipo alle gare fuori dal solito contesto locale o comunque in zone già viste, qui per me è tutto nuovo, posti, luoghi facce e parlate. La zona di partenza è nei pressi del centro fiere che coi suoi ampi spazi coperti offre una comoda logistica al popolo dei runner presenti.
Dopo un buon riscaldamento mi porto con qualche minuto di anticipo nell'unica griglia presente, è già affollata ma chiedendo spazio riesco ad arrivare a circa un metro dal tappeto dei chip. Alle 9:50 lo sparo ci proietta tutti in avanti, le prime decine di metri sono un pò ingolfate ma riesco subito a prendere posizione sul marciapiede alla mia destra e a risalire velocemente il gruppo assestandomi a una velocità a me comoda.
Un altro aspetto di quando si gareggia in trasferta è che non sai bene regolarti rispetto ai tuoi soliti avversari non conoscendo gli altri atleti, e la corsa diventa ancora di più istintiva.
I primi chilometri si snodano nella cittadina di Bastia Umbra, c'è un gruppetto davanti a me con una ragazza accompagnata da un altro atleta e da un ragazzo in bici, dovrebbe essere la prima e Sarah me l'aveva descritta come una valida "o ma è forte eh,... ti arriva anche davanti", sarà, ma io sto bene e appena mi aggancio a loro sento che il ritmo è un pelo inferiore alla mia condizione, potrei farmi portare per qualche chilometro ma decido di fare la mia gara e poco alla volta mi avvantaggio.
Lasciamo Bastia ed entriamo un Santa Maria degli Angeli, la nebbia sembra essere ancora più spessa, l'umidità scende a secchiate e la respirazione ne risente leggermente. Mi raggiungono due ragazzi, il più giovane prosegue mentre il secondo, di una squadra di Senigallia, rimane con me. Passata la basilica di Santa Maria dobbiamo affrontare il sottopasso ferroviaro e qui nella curva in discesa perdo l'aderenza delle scapre sull'asfalto umido scivolando ma rimanendo in equilibrio, mi scuso col mio compagno di corsa perchè gli ho praticamente tagliato la strada ma mi tranquillizza dicendomi che anche lui oggi sta correndo sul sapone,... bene penso io, e sì che le mie scarpe sono nuove. Nuove ma pessime sul bagnato.
Proseguiamo insieme su un lungo rettilineo immerso nella nebbia, qualche parola ogni tanto e arriviamo al cartello di metà gara. Siamo in mezzo alla campagna e a sensazione alla mia destra ci dovrebbe essere la collina di Assisi col caratteristico profilo della Basilica di san Francesco ma ahimè la vista è limitata a un centinaio di metri al massimo.
L'altimetria pubblicata sul sito della gara mostrava un andamento in falsopiano a salire fino all'incirca al quindicesimo chilometro e infatti in alcuni momenti la pendenza sfavorevole si sente di più, e anche a sensazione, come poi riscontrerò nei lap presi ogni 5 km, questo tratto tra il decimo e il quindicesimo lo patisco maggiormente.
Oltrepassato il cartello del quindicesimo chilometro dopo una leggera svolta a sinistra la musica cambia! "si scende" dico al mio compagno e rinvigorito dalla pendenza favorevole mi metto davanti a dettar il ritmo. Sto bene, e inizio a sentire il profumo del traguardo.
Non so a quanto sto correndo ma le sensazioni sono ancora molto buone. Questo ultimo step di gara trascorre molto velocemente, ci ritroviamo sulla via di andata e da qui fino all'arrivo conosco la strada che faremo.
Il ragazzo non riesce a darmi il cambio ma non importa, "chi ne ha va" gli avevo detto poco prima, e vado io.
A un chilometro dal traguardo si entra nella zona industriale, faccio la mia solita volata lunga contro un immaginario avversario e giungo sul tappeto rosso del rettilineo d'arrivo, il cronometro ha appena scandito l'ora e sedici, ancora qualche metro e dopo 1:16'09'' termino la mia gara in ventesima posizione assoluta.

Un tempo discreto ma che mi soddisfa, come ho detto le sensazioni anche oggi provate in gara sono state molto buone, inoltre la manifestazione è stata organizzata molto bene e i 1900 iscritti ne dà il giusto riscontro. 

venerdì 18 dicembre 2015

UN PO DI CORSA 2015

Anche quest'anno ho partecipato alla gara di Natale organizzata dalla mia società in concomitanza alla camminata benefica promossa dalla onlus Forma a favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino.

Due le distanze previste, la mezza con un rinnovato percorso a giro unico che abbraccia il fiume Po attraverso i viali del parco del Valentino e la dieci chilometri su un tracciato che percorreva gli stessi viali ma ovviamente in maniera ridotta. Io ho gareggiato su quest'ultima distanza, dopo la maratonina di Trino e la mezza maratona di domenica prossima a Bastia Umbra non potevo correre ancora ventun chilometri in gara e inoltre ero curioso di paragonare la condizione di adesso rispetto all'anno scorso quando vinsi questa stessa gara.
Il ritrovo è presso il Palavela che funge da polo logistico mentre la partenza, alle dieci in punto avviene sul corso Unità d'Italia. Le due gare partono in contemporanea e da subito sono alcuni atleti della più lunga a menare le danze. Io sto abbastanza bene e mi accodo a loro in compagnia di un altro paio di atleti, questa volta della dieci chilometri a vedere dal colore dei pettorali differente.
Dal corso si entra dentro il parco e qui si corre tutti insieme fino dopo il castello della facoltà di architettura dove è posizionato il bivio che divide i due percorsi di gara.
Svolto a destra e mi ritrovo davanti in testa con il mio diretto avversario a inseguire pochi metri dietro; non mi volto ma lo sento bene, aspetto qualche istante per vedere se ritorna sotto ma così non avviene.
Attraverso il ponte di corso Vittorio Emanuele passiamo sull'altra sponda del fiume Po, conosco bene tutto il tracciato allenandomi da sempre su questi viottoli e decido di proseguire con la mia azione. La gara ha pochi sussulti, il vantaggio aumenta in modo graduale fino a una ripida salitella che dalla ciclabile a filo del fiume ci porta sul ponte Balbis: grazie agli allenamenti in salita l'affronto bene senza esitazioni guadagnando ancora qualcosa.
Si ripassa al di là del fiume, discesa e svolta a gomito per affrontare gli ultimi due chilometri in direzione del traguardo posto di fronte al palavela.
Vinco così per il secondo anno questa gara, con un ritmo molto simile a quello dell'anno scorso (il percorso è cambiato e quindi non paragonabile) e con buone sensazioni generali.
La mia gara su Strava qui.

 
(foto di Ernesto Somadaj per Podoandando)

domenica 6 dicembre 2015

MARATONINA TERRE D'ACQUA TRINO 2015

E quel titolo che non ti aspetti,...

La mia stagione autunnale sta proseguendo finalmente in maniera abbastanza decorosa, con una rinnovata voglia di allenarmi con più metodo grazie anche al fatto che sto mettendo a posto i problemi posturali con l'aiuto della clinica osteopatica Asomi di Torino. Le sensazioni stanno tornando ad essere quelle giuste, sia in allenamento e sia come vedremo, in gara.
Ci eravamo lasciati qui sul blog con la mia gara all'ecomaratona del barberesco di Alba, a cui è seguita una settimana di ferie con Sarah tra Bassano del Grappa, l'amata val di Fassa (tanto per cambiare dirà qualcuno) dove un meteo eccezionale ci ha permesso di fare diverse escursioni e infine Riva del Garda per correre la Half Marathon Garda Trentino, disputata più per allenamento insieme ad Andrea in quanto fisicamente stanco dalle camminate in montagna.
Tornati a Torino mi sono rimesso sotto con gli allenamenti, senza strafare ma cercando un aumento graduale della quantità e qualità, curando anche quella che si chiama costruzione, molto importante in questo periodo dell'anno, con le salite lunghe sulla collina di Torino.
Domenica 29 novembre ho così gareggiato a Trino Vercellese, dove oltre alla classica maratonina si è anche svolta la gara sulla distanza della maratona.
La mattina è fredda, invernale. Durante il viaggio di avvicinamento a Trino un sole infuocato albeggia sui campi brinati, in questa zona c'è la vecchia centrale nucleare e in testa si affaccia immediatamente una melodia preogressiva vecchia di anni fa,... nuclear sun. Mentre la mente canticchia a Trino stanno per partire i maratoneti, solito incontro con tanti amici e dopo le varie formalità e ritualità alle dieci è il nostro turno.
La temperatura non si è alzata di molto, siamo un paio di gradi sopra lo zero ma ho effettuato un buon riscaldamento e sto bene. Allo sparo le gambe girano subito rotonde, non ho idea di quale ritmo possa tenere e cerco di prendere una velocità agevole. Incontro l'atleta della Dragonero che mi aveva battuto ad Alba a inizio mese e scambiamo due parole facendoci compagnia da qui e per buona parte di gara. Usciti dalla cittadina si affronta un cavalcavia, poche centinaia di metri prima mi aveva sorpassato l'amico Giancarlo guadagnando poi un piccolissimo margine, in salita mi sento molto efficace o quantomeno di più del gruppetto di cui faccio parte e senza impegnarmi più di tanto vado a ricucire il gap con Giancarlo, portandomi dietro a rimorchio il drago e un ragazzo del forhans.
Siamo in quattro e insieme corriamo per quasi tutto il percorso che è sempre il solito, a volte monotono nel suo va-e-vieni, in mezzo ai campi di riso. Prendo i parziali senza guardarli ogni cinque chilometri, a Costanzana c'è il giro di boa che ci ributta sul strada affrontata all'andata incrociando gli atleti della seconda metà del colorato serpentone. Qualche voce di incitamento da parte degli amici fa sempre piacere!
Io sto ancora bene, mi sento efficace e dopo un piccolo calo passato il dodicesimo chilometro in cui sfrutto la scia dei miei compagni per rifiatare un attimo riprendo le forze e coraggio. Si ripassa dalla frazione di Robella e sui suoi falsopiani mi sento ancora bene, siamo rimasti in tre, l'amico drago si è attardato e ci stiamo avvicinando all'ultimo chilometro.
Che fare in questi casi? Beh specialità della casa,... volata lunga! Al cartello del ventesimo faccio segno a Giancarlo che io parto: chi ne ha, và! Do un colpo piuttosto secco, sento per qualche decina di metri i due compagni immediatamente dietro di me poi poco alla volta i passi e gli affanni si allontanano mentre io proseguo nella mia azione.
Si rientra in Trino, ultimo lungo rettilineo che fino all'ultimo non fa scorgere il gonfiabile dell'arrivo. Il pubblico, il cartello del ventunesimo, lo speaker,... taglio il traguardo in tredicesima posizione in 1:15'50'', non un tempone ma in linea con gli allenamenti fatti, e soprattutto molto buone le sensazioni che mi hanno permesso di correre sempre bello in spinta e grande regolarità sui lap ogni 5 km: 18'06''-17'56''-18'08''-18'05''-3'35''.

Ah, dimenticavo.
Le gare di Trino valevano per il titolo regionale di categoria sulla distanza della maratonina e della maratona e proprio qualche giorno prima pensavo in allenamento che sarebbe stato bello vincerne uno nella gara che più amo, ma ahimè spesso lì davanti ci sono cavalli che corrono ben più rapidi di me.
Bene, domenica sono stato io il cavallo più veloce.