giovedì 31 gennaio 2008

MARCO COCHETTI, STREET MARATHON KILLER


In attesa di poter ricominciare ad allenarmi ho letto, dopo l’ottimo “A Perdifiato” del post precedente, questo libro di Marco Cochetti. Libro acquistato quasi un anno fa, e lasciato in libreria per mancanza di tempo a leggerlo.
Il genere è quello del thriller, uno tra i miei preferiti, e anche in questo racconto si parla di maratona, come scenario dei delitti che vengono effettuati da… Ma mi fermo qui. Non svelo nulla nel caso che qualcuno decida di acquistarlo.
Nonostante a me piaccia parecchio il genere, tuttavia questo racconto non mi ha preso più di tanto. L'ho letto volentieri e molto facilmente, ma forse per il fatto che già da subito l’autore ci dice chi è l’assassino non si viene a creare quella suspance classica, ad esempio, dei gialli di Agata Christie, dove il colpevole viene svelato solo nelle ultime pagine e anche il lettore può, se vuole, tentare di capire chi sia.


Un passaggio:
“Aveva pensato tante volte, in tante notti insonni, a come si sarebbe sentito dopo. Si accorse di non stare né bene né male. Si spaventò quasi e sentì il bip acustico del cardiofrequenzimetro segnalargli che i suoi battiti erano fuori target. Centonovanta bpm per un omicidio, il primo della sua vita, e non provava niente.Solo una strana sensazione di irrealtà e di non appartenena. Un’insensibilità totale ed avvolgente, come se il suo cervello galleggiasse sopra di sé, oltre il suo corpo”.

venerdì 25 gennaio 2008

MAURO COVACICH, A PERDIFIATO

In questi giorni di riposo forzato per riprendermi dall’infiammazione al tendine rotuleo, ho colto l’occasione per leggere questo libro. E’ un romanzo, ma la corsa è presente.Nelle recensioni trovate in rete ne avevo letto bene e anche io sono rimasto molto soddisfatto. Il libro infatti mi è piaciuto molto, si fa leggere molto volentieri.

Riporto il riassunto della quarta di copertina:
Dario Rensich è arrivato sesto alla maratona di New York. Un risultato lusinghiero, quanto basta per diventare un apprezzato allenatore della Federazione, che lo manda in Ungheria con l’incarico di preparare per la maratona un gruppo di giovani mezzofondiste, determinate ad afferrare l’occasione per emergere. Un tormentoso iter per l’adozione di Fiona, la bimba che lui e la moglie Maura “aspettano”, sembra giunto alle ultime battute proprio in coincidenza con la partenza di Dario per Szeged, la cittadina in riva al Danubio. Il fiume in agonia, inquinato dal cianuro, accompagna l’allenamento delle sette ambiziose diciottenni, tra le quali spicca l’imperscrutabile, magnetica Agota…
Segnato dalla disciplina della corsa, A perdifiato è un romanzo sul fuggire. Un libro inquieto, carico di forza e ambiguità, in cui tutte le vicende, come l’appassionante maratona finale, accelerano assumendo una piega sempre più imprevedibile.

Il racconto inizia così:
Sono appena rientrato dall’allenamento – oggi Corto Lento, nove chilometri senza cardiofrequenzimetro – e sento Maura al telefono che dice: “Sèghed? Si pronuncia così? Sèghed?”

Alla televisione, credo in un servizio del Tg, uomini con mascherina e impermeabile giallo buttano in mezzo alla strada dei pesci enormi aiutandosi con forconi da contadino. Sotto i covoni di pesci boccheggianti, nell’angolo in basso a destra dello schermo, c’è la scritta SZEGED.
Maura sta indicando la televisione come per spiegarmi qualcosa e intanto continua a ripetere al telefono: “Sèghed. Sì, sì, Sèghed, ho capito. Gli dico di chiamarti dopo la doccia”. Il sudore mi brucia gli occhi. Sento Sèghed. Leggo SZEGED. L’unico dettaglio che mi appare chiaro è che quel posto con i pesci enormi buttati sulla strada è lo stesso della sua telefonata. Quando mette giù, si gira con l’aria di una che è stata or ora tagliata via dal suo corpo, l’aria di una testa decapitata. Tenendo il dito ancora puntato sui pesci , riesce a dirmi solo:
-Devi andare lì.

Non faccio un riassunto completo nel caso qualcuno sia rimasto incuriosito e decida di acquistarlo. In tal caso… Buona lettura!

domenica 20 gennaio 2008

CROSS TROFEO ZURLETTI, TROFARELLO

Oggi a Trofarello era in programma il Cross “Trofeo Zurletti”, ottimamente organizzato dagli amici degli Alpini Trofarello e valevole come prova unica per la qualificazione ai Campionati Italiani Societari di Monza.
Le premesse, per quanto mi riguarda, erano alquanto negative.
Come si può leggere nel post precedente non sono fisicamente a posto. L’infiammazione al tendine rotuleo si è spostata lateralmente e sopra la rotula. Mercoledì sono riuscito a fare dei 500, sull' 1’28’’, poi il fastidio si è ripresentato. Altra Tecar giovedì. Venerdì 10’ di corsetta blanda e Sabato riposo.
Con questa settimana alla spalle stamattina mi sono presentato a Trofarello. Avevo voglia di gareggiare e stamattina a casa non avevo neanche male. Ero quasi ottimista. La gara avrebbe sì risentito dei giorni di allenamento persi ma speravo di aver almeno recuperato fisicamente.
Così non è stato. Tranquillizzato dai tecnici del Cus Torino di fare quel che potevo, anche di ritirarmi in caso di dolore per non peggiorare la situazione, svolgo un breve riscaldamento. Mi pareva di correre sulle uova, cercando di andare incontro a ogni piccola asperità per non gravare sul ginocchio. Stavo bene, non sentivo quasi nulla. Anche le gambe giravano discretamente bene. Di solito quando sto fermo per troppi giorni mi appesantisco.
Messe le chiodate svolgo un paio di allunghi sul rettilineo della partenza e lì capisco che piega avrebbe preso la gara. Non bella di certo. Faccio fatica a spingere con la gamba destra, ciò mi porta involontariamente a correre con un assetto diverso che comporta un lavoro sbagliato della muscolatura della gamba stessa.
Partire o non partire? Partiamo. Dobbiamo percorre un circuito di 2 km per cinque volte. Il fondo è discreto, allentato in certi punti ma non fangoso. Essendo molto veloce gli organizzatori hanno pensato bene di porre due ostacoli artificiali nella zona finale del percorso: un dosso creato con assi di legno e un tronco di circa 70 cm. Bello. Non per me. Il dosso infatti riesco ad affronarlo bene, è breve e la pendenza non è eccessiva; il tronco contrariamente devo attaccarlo con la gamba destra per appoggiarmi e oltrepassarlo. Il tutto per cinque volte. La gara non ha storia, corro nelle retrovie e stò più attento ai segnali che ricevo dalla zona dolorante che al resto. Potrei fermarmi, è vero. Ma quando indosso un pettorale è più forte di me, piuttosto arrivo svenuto sui gomiti ma arrivo. Cerco di capire se non sto chiedendo troppo a me stesso. E se mi infortunassi più seriamente? Scendo a patti col comitato tendini e legamenti, io non aumento e voi non dolete. Perfetto. Arrivo finalmente al traguardo. Mi raggiunge subito Germano che si sincera della mia situazione. Ci siamo qualificati mi dice, sia nel Cross Corto che in quello Lungo. Probabilmente sarò dirottato nella squadra del primo ma non m’importa; nella mia testa già sto pensando a rimettermi al più presto e poter correre bene i miei amati lunghi…


Per la cronaca la gara del Cross Lungo è stata vinta a braccia alzate da Gianni Crepaldi, all’ esordio con la divisa della CoVer Mapei dopo anni di militanza nel Gruppo Sportivo dei Carabinieri. In allenamento mi aveva confidato che avrebbe avuto piacere a rientrare alla grande. Beh Gianni, meglio di così…!

mercoledì 16 gennaio 2008

PENSAVO FOSSE UN DOLORINO PESSEGGERO...

Invece si tratta di infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio destro.
Avevo già provato fastidio negli allenamenti precedenti il Cross di Asti, poi con un po’ di ghiaccio era scomparso. Il Lunedì dopo la gara il fastidio si è trasformato in leggero dolore che si presentava a giorni alterni. Sono ancora riuscito a fare qualche seduta blanda di allenamento, aiutandomi sempre col ghiaccio e dei cerotti antinfiammatori, fino a Domenica scorsa quando sono riuscito a fare le ripetute sui 1000 mt.. Lunedì zoppicavo vistosamente. Fortunatamente un mio amico che possiede uno studio masso-fisioterapistico è riuscito a ritagliarsi una mezz’oretta per farmi una seduta di Tecar.
Adesso sto molto meglio, sono stato a riposo Lunedì e ieri, stasera vedo se riesco a correre un po’… Speruma bin…

domenica 13 gennaio 2008

ANCORA SUL FORERUNNER 405

Poco alla volta si vengono a conoscere le nuove funzionalità del nuovo nato in casa Garmin. Qui ho trovato un confronto tra le caratteristiche tecniche del Forerunner 305 e del 405.
Come si può vedere non è più presente la funzione Multisport; io sinceramente non l’ho mai usata ma credo sia molto utile a coloro che alternano la corsa alla bici, ad esempio i triatleti.
Sul 405 mancheranno anche gli avvisi sonori che ci avvisano ogni volta che si percorre una determinata distanza (comodo in quelle gare in cui non sono segnati i chilometri) e quelli che ci segnalano se stiamo correndo ad un’andatura più veloce (o più lenta) di quella impostata.
Peccato per la mancanza, ancora, di un altimetro barometrico e del termometro. I signori della garmin poi ci spiegano perché entrando in modalità diagnostica (tasto enter più tasto accensione) sul 305 la temperatura viene riportata…
Il collegamento wi-fi non mi tocca, preferisco scaricare i dati collegandomi col buon vecchio cavetto mentre ricarico l’unità. Non ho capito però se col 405 si potranno utilizzare entrambi i metodi.
Per ultima cosa, il display: il 305 può vantare una diagonale di 40 mm, il 405 un diametro di “soli” 27 mm. Indubbiamente ciò fa sì che il 405 sia più vestibile e meno ingombrante nell’ uso quotidiano, ma temo che, come si può vedere nel video che posto qui sotto, la lettura durante la corsa sarà meno immediata.
Alla luce di quanto sopra credo che mi terrò ancora ben stretto il mio 305; sarà meno carino ma risponde meglio alle mie esigenze.

sabato 12 gennaio 2008

BLOG E BENEFICENZA

Rapido post per segnalare che Daniele permette di scaricare, a fronte di un piccolissimo contributo, il file in formato pdf del suo libro; scritto raccogliendo tutti i post sulla sua preparazione e partecipazione all'ultima Maratona di New York.
Tutti i proventi andranno all'associazione Save the Children.

martedì 8 gennaio 2008

CROSS DELLA BEFANA, ASTI

Domenica il ritrovo per gli amanti della corse campestri era ad Asti, per il tradizionale Cross della Befana.
Partito da Torino con tutta calma, la partenza della mia categoria è infatti prevista per le ore 12:30, raggiungo il posto, dove trovo il mio allenatore Germano. Due battute per salutarci e mi avvicino al campo gara su cui è tracciato il percorso: fango e neve. A posto – penso -
oggi c’è da faticare, e non poco. Vedo Enzo F., ha già concluso la sua fatica in quanto la categoria Amatori/Master era la prima a partire. “Ho vinto!” mi dice, e io sono contento perché se lo merita.
Dopo un po’ di sano “cazzeggio” pregara, preparo le chiodate con i chiodi da 15 mm, mi cambio e vado a scaldarmi con Augusto, Fabrizio e altri ragazzi della Dragonero.Alla partenza ci presentiamo in poco più di 70 atleti, il terreno è pesantissimo, fango e neve, a tratti è un acquitrino, tempo di arrivare nella zona partenza e ho già i piedi bagnati. Al colpo di pistola parto abbastanza bene, a metà gruppo circa, ma più che altro sto attento a non entrare in contatto con nessuno per non prendermi qualche chiodata e ferirmi. Dobbiamo coprire un giro piccolo e tre grandi, per un totale di 10 km circa, il tracciato è molto nervoso con delle leggere pendenze. Dopo alcune centinaia di metri iniziamo a sgranarci, io rimango nella scia di tre amici, Matteo M., Graziano G. e Dario T.. L’andatura è buona ma non fortissima, voglio stare bene fino a metà gara e poi se ne avrò ancora aumentare. Cerco di correre facile per quanto sia possibile ma il fondo è veramente pesante, la scelta di montare i chiodi lunghi si è rilevata appropriata, lo noto nei tornantini dove riesco ad avere un grip sufficiente. In alcuni punti si affonda nell’acqua gelida fino alla caviglia e ciò mi comporta per alcuni istanti la riduzione della sensibilità nei piedi. La condizione è buona, rimango nella scia del gruppetto fino al 5 km circa, poi inizio la progressione che mi porta a recuperare diverse posizioni e a finire bene in spinta.
Concludo in ventisettesima posizione, ma ho corso bene, arrivando davanti ad atleti che di solito mi battono. Inoltre sono contento perché il cross è un tipo di gara che patisco sia fisicamente che mentalmente, Domenica invece sono riuscito a interpretare al meglio la gara e nonostante le pessime condizioni del terreno ho avuto buone sensazioni.
Sono fiducioso per il Cross Trofeo Zurletti di Domenica 20 a Trofarello, prova unica di qualificazione ai Campionati Italiani a Squadre di Cross.

Qui di seguito alcune foto, la partenza e alcune fasi di gara:

Opsss...:

Il vincitore:

All'arrivo, con Stefano:

Enzo "La Forgia":

sabato 5 gennaio 2008

NUOVO GARMIN FORERUNNER 405

Con il nuovo anno la Garmin presenta il successore del Forerunner 305: il Forerunner 405.
Allego di seguito la pre-recensione trovata in rete:

In occasione del CES 2008, Garmin annuncia in anteprima il nuovo Forerunner 405, l’ultimo della serie dei noti dispositivi Gps dedicati al fitness e all’allenamento, che presenta funzionalità avanzate in un design compatto ed elegante come nessun altro dispositivo.

Gli sportivi potranno cosi monitorare facilmente e accuratamente la propria velocità, la distanza percorsa e il battito cardiaco durante ogni istante del proprio allenamento e il rivoluzionario sistema di touch screen a scorrimento sul frontale del dispositivo permetterà di “navigare” tra le varie funzionalità.
Semplicemente tenendo premuto o facendo scorrere, il dito sullo schermo si potrà avviare un nuovo allenamento, consultare i dati dell’allenamento in corso o impostare il “Virtual Partner”. (caratteristica presente anche sugli altri dispositivi della famiglia Forerunner)
Il Garmin Forerunner 405 rende l’utilizzo del “Virtual Partner” facile ed ancora più efficiente infatti si potrà modificare la velocità o il passo del compagno di allenamento virtuale in ogni istante del lavoro o averlo pronti per poterlo avviare ion qualsiasi momento.
Il Forerunner 405 è “water resistant” con specifiche IPX7 e può essere usato sia per attività outdoor che indoor grazie al cosidetto “foot pod” (opzionale) da applicare al piede e il chipset GPS ad alta sensibilità permette di ottenere dettagli molto precisi su posizione e distanze anche tra percorsi urbani tra palazzi o in fitti boschi. Inoltre quando abbinato all’utilizzo del cardiofrequenzimentro, il Forerunner 405 aiuta lo sportivo o gli atleti a tenere sotto controllo istante per istante il proprio sforzo dando così la possibilità di ottimizzare l’allenamento secondo esigenze specifiche.
Tramite un apposito sensore (opzionale) da applicare alla bici può anche essere utilizzato dai bikers per monitorare velocità e cadenza di pedalata.
Il Forerunner 405, che pesa soli 60 grammi, può essere utilizzato (a differenza dei suoi predecessori) anche come un normale orologio da indossare in qualsiasi momento o situazione grazie al design elegante e alla disponibilità in due colori, nero e verde chiaro.
Una volta terminato l’allenamento, tramite la tecnologia ANT+Sport, il Forerunner 405 trasferisce tutti i dati in modalità wireless sul proprio computer. Non c’è neppure bisogno di togliersi il dispositivo dal polso o attaccarlo a qualche cavetto in quanto il pc automaticamente si sincronizza con il Forerunner 405 nello stesso istante in cui ci si avvicina ad esso.
Inoltre tutti i dati dei propri allenamenti fatti o programmati possono essere immediatamente condivisi con i propri amici o con il proprio allenatori tramite la community mondiale di "Garmin Connect" già precedentemente conosciuta come MotionBased.
Gli utenti possono anche condividere programmi e allenamenti da un Forerunner 405 ad un altro tramite il trasferimento wireless dei dati.
Le funzionalità wireless del Garmin Forerunner 405 sono ottenute grazie alla tecnologia ANT+Sport Personal Area Network che offre tutti i benefici della comunicazione wireless digitale con molto meno consumo di energia rispetto agli altri protocolli wireless.

Tutto sommato, avendo provato anche le fantastiche prestazioni del Forerunner 305, questo nuovo dispositivo ci sembra una ulteriore evoluzione che lo rende uno strumento ideale per l’allenamento ma anche come orologio da polso per tutti i giorni.

Ne sapremo forse di più nei prossimi giorni dopo ufficialmente presentato al Ces 2008 di Las Vegas. Il prezzo di vendità negli Usa dovrebbe essere di 299$ e ipotizziamo che in Europa il prezzo si attesterà sicuramente sopra i 300€.

L’orologio sembra, almeno dalle foto e dal video, abbastanza compatto. Saranno contenti coloro che ritenevano il 305 ingombrante; anche se mi sento di dire che nonostante abbia un polso molto sottile il 305 non mi è mai parso fastidioso. Interessanti poi le nuove funzionalità aggiunte rispetto al precedessore: il collegamento wi-fi per scaricare i dati sul pc e il sistema touch screen per navigare nel menù. Su quest’ultima novità sono però un po’ dubbioso, bisognerà constatarne la sensibilità in situazioni reali come dita sudate o coi guanti indossati. Nell’articolo si afferma che adesso il Forerunner si può utilizzare come orologio da tutti i giorni, sono molto curioso di vedere quanto sarà la durata della batteria. Il prezzo mi sembra molto buono, anche se non ancora ufficiale. Concludendo credo che la Garmin abbia fatto un prodotto molto valido; vedremo le questa sensazione sarà confermata con la prova sul campo.

Nel frattempo godiamoci il video in anteprima!



mercoledì 2 gennaio 2008

TEMPO DI BILANCI...


L'anno che è appena terminato è stato per me particolare, in quanto dopo 9 anni vissuti per lavoro a Luino, in provincia di Varese sul Lago Maggiore, sono tornato a Torino.
Da fine Agosto quindi ho iniziato a lavorare a Chivasso e sono tornato a correre sul mio amato e a volte odiato Lungopo.
Ma torniamo indietro, all'inizio del 2007, così che possa riassumere velocemente quest'anno podistico, visto che il blog l'ho aperto a Settembre.
Gennaio: gareggio ad Asti ed a Cameri (NO), due cross, nel primo gareggio sul "lungo" di 10 km, nel secondo tento il "corto" di 4 km. Prestazioni discrete, le campestri non sono il mio forte. Siamo in piena preparazione invernale e mi sto allenando bene.
Febbraio: solo una gara, la Maratonina di Ferrara "CorriFerrara" il giorno 18. Gara che ho disputato per il secondo anno e a cui sono affezionato per l'ottima organizzazione. Tempo dicreto, 1h15'32''.
Marzo: garetta a Brebbia (VA), quasi completamente su sentieri tra i boschi. Non m'è piaciuta per nulla, inoltre ero anche leggermente raffredato.
Aprile: il primo del mese corro la Maratonina di Sangano (TO), concludo con un 1h17'29'', tempo deludente. A parziale scusa il percorso non certo veloce e il clima molto umido. Comunque sul diario d'allenamento leggo che da metà marzo le gambe non girano benissimo. E' un periodo no, passerà. Il 22 invece vengo a Torino per partecipare alla gara di Stupinigi, corsa discretamente ma le sensazioni non sono ancora buone.
Maggio: gareggio a Vercelli (2°), Verbania (12°), Luino (1°) e di nuovo a Verbania (11°). E' un buon periodo.
Giugno: provo una corsa in salita a Cassano Valcuvia (VA) per la caratteristica che in alcuni tratti si corre nelle trincee della "Linea Cadorna" della Prima Guerra Mondiale. Tanta fatica ma ambientazione spettacolare, sto fermo due giorni per recuperare. Corro anche a Maccagno (VA) vincendo, e due serali a Besozzo e Monbello (VA) finendo rispettivamente 4° e 6°.
Luglio: gara serale a Caravate (4°) e dal 12 al 15 ciò a cui tenevo molto: il Tour delle Langhe e Roero. 4 tappe, 44,5 km totali; si gareggia Giovedì, Venerdì e Sabato sera. Tappa finale Domenica mattina. Stupendo. Concludo 19° assoluto a una media di 3'45''/km, un buon risultato considerando che era la mia prima esperienza in questo tipo di gara e che i percorsi erano "munta e cala" cioè completamente collinari. A fine mese garetta a Besozzo (VA), 10°.
Agosto: sono alle prese col trasloco, corro solo ad Avigliana (TO) ma per niente bene, 22°. Per festeggiare il trasferimento corro in allenamento la salita da Maccagno (VA) al Valico di Biegno 800 mt. di dislivello in 15 km e ritorno. Nonostante il camelback con le maltodestrine vengo colpito dai crampi, fortunatamente all'ultimo chilometro. Mi sono divertito un mondo.
Settembre: ho aperto il blog, dove si possono trovare tra l'altro i resoconti delle rimanenti gare. Vivendo adesso a Torino ho possibilità di gareggiare più frequentemente.

Tirando le somme posso dire che il 2007 è stata un'annata discreta, di sicuro migliore del 2006 ma non ancora buona. Alcune belle gare le ho fatte, e le sensazioni, soprattutto in questi ultimi quindici giorni stanno diventando sempre migliori.

Volevo infine ringraziare chi mi è stato vicino in questo anno (anche se qualcuno non leggerà questo post), e in particolare Germano che mi segue nella preparazione, Aldo e tutti gli amici di Verbania, l'ineguagliabile Stefano Paciarotto, Roby e il suo gelato troppo buono (mi mancano i pomeriggi passati a chiacchierare in negozio...), il grande Domenico N. della val Dumentina, "lei" che mi è stata vicino nel bene e nel male per quasi sette anni, gli amici dell'Atletica Verbano, Andrea B. che mi ha attacato il virus di correre il prossimo Luglio la "Traslaval", Mario C. che presto diventarà un grande runner, Enzo "LaForgia" F. sempre immenso e a cui devo molto (cur lung...!), tutti i nuovi amici di blog e newsgroup che non sto a nominare se no mi dimentico di qualcuno e poi ci sto male, i nuovi amici degli "Alpini Trofarello", i grandi soci Augusto e Fabrizio G. di Frabosa, Andrea G. di Fossano.