martedì 22 marzo 2016

BIELLA PIEDICAVALLO 2016

Questa domenica sono tornato a gareggiare nel biellese, dove dopo la mia prima bella esperienza dell'anno scorso ho partecipato nuovamente alla Biella Piedicavallo.
La gara è atipica, nel senso che è una lunga salita che dal centro della città di Biella ci porta percorrendo la val Cervo fino al grazioso e caratteristico borgo di Piedicavallo, dopo poco meno di diciannove chilometri e uno sbalzo di circa 650 metri. Il percorso lo conosco e anche quest'anno insieme a Sarah siamo venuti a fare un sopralluogo/allenamento lungo gli ultimi 8 chilometri di gara.
Dopo aver svolto i consueti e indispensabili rituali pregara alle 10 in punto si parte dalla centrale piazza Vittorio Veneto per andare a imboccare dopo due chilometri pressoché piatti in città la provinciale della valle Cervo. Da questo punto inizia la salita vera e propria e di conseguenza la gara.
Io sto abbastanza bene, già dai primi metri dopo lo start mi ritrovo nel gruppetto dei primi dieci atleti composto tra gli altri dagli specialisti della corsa in montagna Mosca, Abate e Chevrier. Le gambe girano bene l'unico problema è la respirazione molto accelerata, cosa di cui ho sofferto tutta questa settimana dopo aver subito nella scorsa di un pò di febbre dovuta a un forte raffreddore.
Non mi faccio di certo intimorire e affronto bene la salita acquisendo fin da subito quel passo che a sensazione ritengo il più adeguato alla mia condizione; sono in settima posizione, tallonato a breve distanza da due amici della Valsusa Running.
All'ingresso di Sagliano Micca una grande sorpresa che mi riempe di gioia: c'è l'amico  compagno di squadra  Davide "Giubba" Giubellino a bordo strada a fare il tifo a tutti noi! La gara prosegue senza grosse difficoltà fino all'incirca a metà della salita, quando prima di entrare in Campiglia inizio ad accusare un calo di forze quasi verticale.
Mancano otto chilometri,... di salita, e nella mia mente si addensano pensieri cupi. Li scaccio via, se le gambe mi stanno abbandonando almeno teniamo in forze la testa.
Cerco di pensare al percorso e a godermi i rari cambi di pendenza più favorevoli. Proseguo, da solo, aspettando che qualcuno mi torni sotto e così accade dopo un paio di chilometri. Mi raggiunge Diego, ci scambiamo due chiacchiere e la sua compagnia mi rinvigorisce per un breve periodo, terminato il quale poco alla volta perdo contatto.
Mi sento vuoto, completamente. Ho perso interesse per il lato agonistico è il mio unico obiettivo e portare le gambe al traguardo. Raggiungo Rosazza, il passaggio sul ponte e lo strappetto in curva prima di entrare in paese, continuo uscendo dal paese per raggiungere il ponte Pinchiolo. Da qui mi rimangono gli ultimi 800 metri piuttosto difficili per la pendenza molto accentuata.
Mi volto per la prima volta, per vedere se arriva qualche atleta. Sono in ottava posizione, l'ultima che garantisce il premio in soldi.
La strada dietro di me è sgombra posso affrontare quest'ultima dura asperità con un pò più di tranquillità.
La strada compie una leggera semicurva a destra e solo all'ultimo si vede il gonfiabile del traguardo, e a differenza di quel che pensavo oggi mi sembra più vicino del solito.
Negli ultimi metri tra il pubblico quasi mi trascino ma tant'è,... taglio il traguardo in 1:16'58'', di ben due minuti e mezzo oltre il crono del 2015 in ottava posizione tra gli applausi del pubblico che penetrano ovattati nella mia testa e i complimenti dello speaker Claudio Piana ottimo organizzatore di questo evento.
Ci vorrà un bel pò di tempo seduto a terra prima di riprendermi, è stata dura oggi, tanto, ma con la motivazione sono riuscito a limitare i danni di una giornata veramente no.