venerdì 20 febbraio 2015

MEZZA DEL CASTELLO 2015 VITTUONE

Dopo aver provato per la prima volta la mezza di San Gaudenzio tre settimane fa, domenica scorsa insieme a Sarah ci siamo recati a Vittuone, nel primo hinterand milanese, per provare quest'altra gara, inedita per entrambi ma già alla sua undicesima edizione.

La giornata è fredda, le macchine a Torino sono ricoperte da un leggero strato di neve caduta nella notte e durante il viaggio in autostrada la situazione peggiora con alcuni momenti di nevicata fitta.
All'arrivo a Vittuone per fortuna non nevica, ma piove a tratti e la temperatura si assesta sui 3 gradi, sarà una gara bagnata e fredda,... mmmmh.
Ritiro pettorali, preparazione, veloce riscaldamento, bagno e via in partenza. Qualche defezione per il maltempo ci porta in circa 900 dei mille iscritti a numero chiuso dietro la linea dello start. Allo sparo attraversiamo una rotatoria e imbocchiamo uno stradino che ci porta poi su una stretta ciclabile. Ho freddo, la crema e i guanti non bastano a evitare le mani bagnate e ghiacciate. Mi concentro sul ritmo da tenere in queste prime battute e studiare un attimo al situazione e qui che vedo una conoscenza virtuale straviana che diventa in questo istante reale: è il forte Massi Milani con cui scambio due parole veloci e in comune accordo continuiamo affiancati in questa avventura.
Non riesco a scaldarmi bene, provo dolore fisico alle dita delle mani, tolgo e rimetto i guanti, le sbatto-le muovo ma niente. Cerco di evitare le pozzanghere che però in alcuni punti occupano tutta la sede stradale e ti obbligano a guadare bagnandoti scarpe e piedi,... che tempo da lupi!
Tra schizzi e brontolii arriviamo al decimo chilometro, il ritmo è buono, l'impegno giusto anche se percepisco che la bassa temperatura mi sta frenando nell'azione di corsa. Per fortuna il percorso è uno tra i più veloci che abbia mai corso, lunghi rettilinei come piacciono a me e altimetria da biliardo.
Con Massi si corre bene, ci aiutiamo a vicenda. Poco dopo il quindicesimo mi dice che è in linea per abbassare il suo pb sulla distanza che è di pochi secondi sopra i 76', bene mi dico, faccio due conti veloci e capisco che il margine c'è ma è molto risicato, siamo sull'ordine di una ventina de secondi a grandi linee e poco prima prima dell'arrivo c'è da affrontare l'unica asperità del giorno che è una passarella in salita che bypassa il rondò della provinciale.
Continuiamo in buona spinta quest'ultimo quarto di gara, verso il diciottesimo noto che il mio compagno di avventura ha una leggera flessione nel ritmo. E' qui che si giocano le mezze! Il freddo e la corsa un pò legnosa mi stanno procurando degli affaticamenti muscolari più intensi del solito, fossi da solo tirerei i remi in barca ma voglio aiutare a Massi ad agguantare il suo obiettivo; mi metto davanti e gli batto il ritmo per questi ultimi faticosi minuti.
Siamo sull stradino percorso all'andata, svolta a sinistra, salitella scivolosissima sulla passarella in legno, breve discesa e finalmente il traguardo!
Ci abbracciamo, nono posto in 1:15'50'' per me e un pb da 1:15'51'' per Massi, la sua felicità per aver agguantato la sua miglior prestazione oggi per me vale più di qualsiasi medaglia.

Equilibrismi,... Disegnando le curve a un grande Massi Milani

mercoledì 4 febbraio 2015

MEZZA MARATONA DI SAN GAUDENZIO 2015

Novara,... provincia di Trieste.
Non avevo mai avuto occasione di correre questa gara a Novara, in quanto nelle stagioni precedenti di solito ero impegnato con le corse campestri. Quest'anno invece credo non ne farò e la voglia di provare nuove esperienza oltre a un forte incorraggiamento da parte di Sarah mi ha portato come detto alla mezza di San Gaudenzio, conosciuta per la caratteristica di essere sempre molto "fredda" e a volte anche imbiancata dalla neve come qualche anno fa. 

Fino ad adesso sta facendo qui a Torino un bell'inverno e le previsioni del tempo nei giorni precedenti il 25 gennaio avevano anticipato giornata pulita ma con forti venti e tutto questo, puntualmente si è avverato.
La partenza è prevista alle ore 10, comoda per arrivare in zona insieme a Sarah con buon anticipo e sbrigare le solite formalità oltre che a salutare i tanti amici che si incontrano.
La giornata è bella, tersa e quasi tiepida. Il vento che si avvertiva in autostrada sembra non esserci in città. Ma sarà una mera illusione.
Alla partenza siamo più di un migliaio, si saprà poi che saranno quasi milleseicento gli arrivati al traguardo . Un numero importante per una gara non fidal e che viene organizzata sotto l'egidia della UISP e proprio per questo motivo oggi corro con i colori della la mia nuova squadra UISP, la Equilibra Running Team di Ciriè pur rimanendo sempre un fedele Red Passion Base Running per quanto riguarda il tesseramento fidal. (e le maiuscole non sono messe a caso)

Si parte. Pochi chilometri in Novara e si esce nelle vicine campagne in direzione sud. Trovo subito il mio ritmo in compagnia di un ragazzo più giovane che non conosco con cui scambiamo qualche parola. I primi chilometri scorrono veloci, fin troppo, i cartelli chilometrici si susseguono rapidamente e uno stupendo panorama sull'arco alpino innevato rende il tutto ancora più piacevole.
Meno piacevole è invece la sorpresa che ci aspetta poco dopo metà gara quando il tracciato inizia a svoltare per riportarci verso Novara. In questo momento avviene un mio piccolo errore di valutazione tattica, il ragazzo che era con me infatti mi lascia sul posto e con una bella e decisa progressione si porta sotto al gruppetto che ci precede di un centinaio di metri circa nel quale c'è tra l'altro l'amico Francesco Bianco. Non voglio seguirlo e sinceramente forse non ce l'avrei nemmeno fatta. Rimango così da solo, dietro di me il vuoto e affronto la seconda metà di gara in solitudine.
Al dodicesimo chilometro inizia un lungo rettilineo in direzione di rientro verso Novara, tutto completamente contro un vento teso. Il ritmo cala inesorabilmente, è una lotta contro un nemico invisibile che ti pianta a terra e non ti permette di muoverti come vuoi. Anche davanti a me scorgo che sono in difficoltà, ma l'essere insieme in gruppo è un piccolo aiuto in più per loro. La corsa si appesantisce parecchio ma poco alla volta questo calvario finisce, e appena rientro in città con gli edifici che ci proteggono mi permettono di ritovare una buona agilità e reattività, tanto che riesco ancora tornare sotto a un paio di atleti e guadagnare due posti in classifica.
Classifica che mi vedrà concludere in quattordicesima posizione, come a Dalmine, con un tempo finale di 1:16'26''. Buono il passaggio al 10000 in 34'40'' sicuramente aiutato dai favori del vento, meno bene la seconda parte influenzato invece in maniera negativa. Sarebbe bello, ma difficile da valutare capire se la perdita nella seconda metà è stata maggiore o uguale al tempo guadagnato nella prima.

A conclusione posso dire di essere rimasto soddisfatto di questa manifestazione, ben organizzata con una struttura comoda come il palazzetto dello sport a far da quartier generale per consegna pettorali, premiazioni, custodia borse, massaggi e bagni con docce; percorso bello, lineare e veloce; premiazioni di valore per i primi quindici assoluti e costo di iscrizione contenuto con chip e riso party finale.