giovedì 16 maggio 2013

MARATONA DEL BAROLO, MAKE IT DOUBLE!


Giovedì pomeriggio, al ritorno dal lavoro ero ancora convinto che questo doppio appuntamento non sarei mai riuscito a correrlo, a meno di una improvvisa e totale guarigione avevo scritto a conclusione dell'ultimo post e il dorso del piede era ancora leggermente gonfio e dolente...

A volte però il crederci e osare quel qualcosa in più al limite del rischio riescono a cambiare le carte in tavola e dare un diverso corso alla storia; continuo fino all'ultimo con una terapia d'attacco e grazie all'applicazione del kinesio taping da parte di Costanza l'edema si riduce parecchio per quasi scomparire venerdì mattina. Nel pomeriggio sono ad Alba e vado a ritirare il pacco gara a Grinzane Cavour, sulla salita che porta al castello c'è già il cartello del ventesimo chilometro pronto per il giorno dopo, è un flash: "domani corro" dico a Costanza.
E' la prima edizione della  Maratona del Barolo e dei castelli delle langhe, organizzata nelle formula di due mezze maratone da correre sabato e domenica, dagli amici di Triangolo Sport di Alba già promotori da tre anni a novembre della Ecomaratona del tartufo.

Sabato mattina il ritrovo è a Grinzane Cavour nei pressi del castello, la giornata è stupenda, tersa e con un bel sole. Con Eugenio, Sarah e Marco prendiamo la navetta che nel giro di pochi minuti ci porta fino a La Morra da dove verrà dato il via alle 9e30.
Durante il riscaldamento metto a punto un'allacciatura della scarpa che mi consenta di correre senza sentire fastidio, praticamente i lacci impegnano solo i primi occhielli e gli ultimi in modo da lasciare morbida la zona sopra l'estensore che patisce se colpita o schiacciata, decido di correre con le scarpe di allenamento, più protettive e meno strette sul piede. Incontro anche Saverio, e ne faccio finalmente la conoscenza dal vivo.
I primi chilometri di gara sono in discesa, le gambe girano abbastanza bene e anche il ritmo è buono, sono nel gruppetto di testa con i favoriti Walter Sartor e Michele Evangelisti e un'altra manciata di atleti. Corriamo facile, la pendenza favorevole aiuta fino al primo cambio in salita che ci porta nel centro storico di Verduno a lambire il castello per poi ributtarci in discesa verso Roddi. Inizio a perdere contatto coi battistrada, i cinque giorni di stop assoluto da dopo la mezza di Vigone mi hanno comunque appesantito un pò e il percorso non è dei più semplici, inoltre nei tratti a scendere patisco leggermente per il problema al piede e ciò non mi fa correre tranquillo, non riesco a concentrarmi, mi innervosisco. La scenografia però aiuta, corriamo in mezzo a un mare di vigne e nei punti più alti e aperti godiamo di un panorama meraviglioso, vada come vada già questo ha meritato il rischio di partire stamattina.
Oltrepassata la metà gara un'impegnativa salita ci porta a imboccare uno sterrato che attraversa alcune vigne per ritornare sull'asfalto in località Santa Maria, vengo raggiunto e superato da un atleta della Mokafè in gara solo oggi, stiamo insieme per il tratto in discesa poi lui nel piano si avvantaggia poco alla volta. Incomincia un lungo piattone verso Grinzane, inizio ad accusare la fatica, le gambe si fanno pesanti e correre da solo non aiuta. Intorno al diciottesimo mi aspetta in bici Costanza al ritorno dal suo allenamento, due parole di conforto mi aiutano a distrarmi fino all'ingresso in Grinzane, due svolte e so cosa mi aspetta: l'ultimo chilometro e mezzo di gara quasi completamente i salita. Ci ridevo sopra, in mattinata per sdrammatizzare e adesso è lì che mia aspetta. Dietro di me Alessandro Persini, un atleta ossolano in gara entrambi i giorni, è in ritardo di un centocinquanta metri: un vantaggio che anche in ottica di classifica generale voglio conservare fino al traguardo, sarà utile eventualmente domenica partire con qualche secondo di vantaggio sul diretto avversario.
Soffro parecchio ma riesco nel mio intento, la rampa in ciotolato sotto il castello è un muro fortunatamente breve, sul piazzale che si apre sulle colline circostanti è posto il traguardo che taglio dopo un'ora e ventidue minuti.

Un male alle gambe così forse non l'ho mai patito neanche durante le mie partecipazioni alla Traslaval in trentino,... domenica mattina mi sveglio abbastanza indolenzito ma fortunatamente col piede in buone condizioni, è invece il polpaccio che soffre di una leggera contrattura molto probabilmente a causa di un appoggio non ottimale del giorno prima.
Da Monforte, paese di arrivo, il pulman ci porta a Barolo e dal suo castello medioevale sarà data la partenza, prima di salire sul bus butto un occhio sul rettilineo d'arrivo, sale sì ma la pendenza non sembra essere eccessiva. Oggi inoltre è atteso un atleta di prestigio a onorare la gara, è Migidio Bourifa.
La partenza è in leggera salita, dura poco perchè arrivati nella piazza del paese la pendenza diventa favorevole per un paio di chilometri. Il ritmo è tranquillo, la fatica di ieri si fa sentire e il sapere che oggi il dislivello positivo da affrontare sarà maggiore ci fa correre guardinghi.
Migidio scalpita ma da signore rimane con noi scambiando qualche parola. Superato il cartello del secondo chilometro svoltiamo su una stradina che dopo poche centinaia di metri si inerpica in maniera importante per circa un chilometro, il gruppo inizia a sgranarsi e ognuno prende il suo passo. Da qui segue un tratto in falsopiano che ci conduce a Castiglione Falletto, altro strappetto per passare dal castello e poi giù a rotta di collo per un traverso fangoso in mezzo alle vigne inseguiti dalle urla dei volontari addetti al percorso "Andate piano!".
Perdo qualche metro, non voglio rischiare e appena tornato sull'asfalto in leggera progressione mi riporto sotto al gruppetto, le gambe per adesso reagiscono ancora, bene.
Incomincia la parte di gara più impegnativa, dal sesto chilometro infatti la strada, in maniera a tratti più o meno incisiva, sarà in costante salita. Arriviamo a Serralunga, si entra nel borgo fin sotto il portone del bellissimo castello, tempo di bere al volo un bicchere d'acqua dal ristoro e si scende per un sentierino ciotolato molto tecnico.
Sono insieme al'amico Walter Sartor, Migidio sì è involato tranquillo e Michele ci precede di un centinaio di metri. Non riesco a dargli il cambio, gli rimango incollato come un'ombra fino a quando passiamo da Roddino. Il tracciato è stupendo, in questo tratto si apre una vista sulla catena delle Alpi innevate, sulla pianura e sulle colline circostanti. Meraviglioso, da cartolina. Mancano cinque chilometri all'arrivo, adesso la strada finalmente scende ma non posso distrarmi, dietro di me seppur distanziati ci sono i miei diretti avversari per la classifica finale; mi raggiunge un ragazzo della Mokafè di Alba in gara solo oggi, mi incita e sorpassa, io non ne ho proprio più ma la vista in lontananza della chiesa di Monforte che si avvicina velocemente mi conforta.
E' un attimo, una svolta, la strada che per l'ultima volta s'impenna e in fondo il gonfiabile del traguardo. Mi godo queste ultime centinaia di metri e contento per il podio finale confermato concludo la gara in un'ora e trentun minuti in quinta posizione.

Termina così una due giorni veramente entusiasmante, vissuti da me nell'incertezza di una gara praticamente inventata e quasi improvvisata.
Doverosi i ringraziamenti e i complimenti all'organizzatore Massimo Casagrande e a tutto il suo staff della Triangolo Sport che sono riusciti a dar vita a una manifestazione degna di nota: costo di iscrizione contenuto, pacco gara consistente, tajarin party, premiazioni abbondanti, servizio navetta e su tutto due percorsi da favola che hanno valorizzato il territorio delle langhe.
Da rifare, senza ombra di dubbio.

 pochi metri all'arrivo di gara 1

 il castello di Grinzane Cavour, e la rampa finale di gara 1

 podio finale Maratona del Barolo
 
 
 

le foto ufficiali sul sito di EAphoto qui.

12 commenti:

Saverio ha detto...

Fatica ma emozioni e sensazioni stupende,sarei già pronto a correrla di nuovo settimana prossima...

franchino ha detto...

Hai ragione, ma bisogna aspettare un anno... ti aspetto a novembre per l'ecomaratona!

andr99 ha detto...

Gara splendida, ho fatto solo gara 2, ma sicuramente il prossimo anno, se starò bene, proverò l'accoppiata :)
Andrea

saverioba74 ha detto...

Come al solito leggere i tuoi commenti puntuali e precisi da l'impressione di corere con te (ovviamente io in bici :-D).
Complimenti per il risultato, sopratutto perchè eri addirittura indeciso se correrla oppure no!
Come ho già scritto anche a Saverio, leggere di queste gare mi lascia l'amaro in bocca, perchè dalle mie parti non organizzano niente del genenere... eppure di posti bellissimi ne abbiamo anche noi!!!

milo1973 ha detto...

Complimenti Franchino, bellissimo racconto e prestazione!

Anonimo ha detto...

Grandissimo, come sempre!

Andrea87 ha detto...

Che storia! Una maratona in due step.. Bella prestazione viste le premesse!

franchino ha detto...

@ Andr99: l'accoppiata merita anche se veramente tosta...

@Saverio: grazie Saverio, oltre ai posti belli come puoi bene capire ci vuole qualcuno che organizzi e di questi tempi trovare dei fondi è dura purtroppo.

@ Milo: grazie, piacere di averti conosciuto ;-)

@ Foia: troppo buono, grazie!

@ Andrea: ti ringrazio, guarda non so se sono più contento per il podio o per il mezzo miracolo che ho fatto. Giovedì ero messo ancora male davvero.

clodhead ha detto...

che magnifica descrizione, io ogni volta mi emoziono a correre sulle tue parole, bravo Franchino !!!

franchino ha detto...

Troppo buono, grazie!

Anonimo ha detto...

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Bellabigo ha detto...

Non ho mai fatto una gara del genere e penso che non la farò mai :-DDDD
Deve essere stata davvero dura, ma come sempre sei riuscito a dare una prova di forza fisica e mentale straordinaria! EbbellaFrank!!!!!