Domenica mattina... nuovamente in val di Fassa per trovare lungo a correre in lungo e in largo i sentieri di questi meravigliosi posti.
Siamo arrivati ieri pomeriggio io e Omar e qui a Pozza abbiamo trovato gli amici nonchè compagni squadra Eugenio e Sarah provenienti da una settimana di ferie a Livigno.
E' Soraga ad ospitarci per la prima tappa del giro, e il menù proposto dai nuovi organizzatori che succedono allo storico zio Stev della Traslaval e di quelli dal sapore forte, giusto per mettere bene in chiaro che il nome della manifestazione sarà pur cambiato ma la sostanza no... quella di arrampicarsi come stambecchi rimane sempre la prerogativa caratterizzante l'evento.
E dopo circa un chilometro dallo start infatti la strada s'impenna sotto le suole sulla ripidissima e temutissima salita che porta alla frazione di Tamion. E' una salita che già affrontammo nel 2010 e che quindi conoscevo, correrla a gambe fresche il primo giorno non ha cambiato molto gli esiti... si cammina. Mi stacco dal gruppetto di testa, prendo il mio ritmo che più che ritmo è una camminata a passo svelto intervallato da alcuni tratti al facile trotto fino a che la pendenza non si fa di nuovo più aggressiva e obbliga alla camminata, chi più chi meno, davanti o dietro adottiamo la stessa tattica. Mi lascio oltrepassare incurante da alcuni atleti, tra cui l'amico Davide Corsetti e proseguo così fin poco dopo il terzo chilometro quando finalmente raggiungiamo i caseggiati e si riesci a correre. Il caratteristico passaggo nella stalla non è possibile per dei lavori, proseguiamo quindi verso il bosco e dopo un facile falsopiano termina la salita e incominciamo a scendere.
Il primo pezzo non mi piace, cioè non mi si addice: un veloce single track su sentiero tra alberi e radici affioranti che ci porta in una zona detta palua ovvero paludosa. Per fortuna nei giorni precedenti il tempo è stato bello e solo il temporale del giorno prima ha reso fangoso qualche tratto. Inizio ad avvicinarmi agli atleti che mi sono prossimi lì davanti e riesco a superarli appena il percorso da sentiero passa alla strada forestale.
La pendenza è dolce e corribilissima, scendo a folle come avrebbe detto l'amico Simone Turetta quando il cartello indica cinque chilometri all'arrivo. In breve tempo annullo il gap con due concorrenti e mi porto sotto ad altri che vedo il lontananza. Li riuscirò ad agganciare quando ci immettiamo nella ciclabile in asfalto ad un chilometro dall'arrivo. Siamo ancora in discesa e le gambe girano da sole, secca curva a tornantino per entrare nel parco del lago di Soraga e tagliare il traguardo in settima posizione (mi pare che un atleta davanti sia giornaliero e quindi non partecipante a tutto il giro).
Vince questa prima fatica Massimo Galliano con un buon margine su Tocchio e Leonardi; e domani a Moena, per la tappa più lunga del giro coi sui 14 chilometri.
Vince questa prima fatica Massimo Galliano con un buon margine su Tocchio e Leonardi; e domani a Moena, per la tappa più lunga del giro coi sui 14 chilometri.
1a tappa
10,4 km in 47'17''
7° classificato.
(foto dell'agenzia stampa Newspower.it)
7 commenti:
bravo franco 6^ per la prima tappa è ottimo... Seguiro la vosrta settimana!
.....eh questi stradaioli cittadini che vogliono fare gli stambecchi :-D
Buon divertimento caro!!!
Ti invidio un po...come sai adoro quei posti...ma per me fare un percorso a tappe dove devo stare via giorni non è possibile..quindi seguirò la tua di gara...in bocca al lupo grande;-)
Ottimo esordio... luoghi incantevoli! Anche io ti seguirò con entusiasmo e curiosità dalla torrida Pianura Padana...
Grande partenza con il botto! Siamo con te noi poveri cittadini...
Bell'esordio Frank. 6° alla prima lascia davvero ben sperare.
dai che siam li...!
io oggi avevo addosso la maglia della traslaval dell'anno scorso... ;-)
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